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 2016  febbraio 25 Giovedì calendario

Via la stepchild adoption dalla legge sulle unioni civili, si ricompatta la maggioranza • Secondo l’Egitto, Regeni potrebbe essere stato ammazzato per vendetta • La Procura di Roma apre un fascicolo sulle intercettazioni di Berlusconi diffuse da Wikileaks • L’Autorità anticorruzione ha tanti compiti e pochi soldi • Si indaga ancora sul delitto di Gloria Rosboch • Una donna dice di aver visto Yara Gambirasio insieme a Bossetti • Sempre meno persone vanno in chiesa


Unioni civili Oggi il Senato voterà il nuovo testo della legge sulle unioni civili, da dove è stata stralciata la stepchild adoption. Su questa mossa la maggioranza si è ricompatatta e c’è soddisfazione da parte di Matteo Renzi («L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia) e Angelino Alfano («Oggi vince il buonsenso. Sì ai diritti. No all’equiparazione tra matrimonio e unionicivili»). Monica Cirinnà, senatrice del Pd e madrina della legge, ha spiegato come nel maxiemendamento del governo ci sia la tutela dei bambini attraverso le sentenze dei magistrati per quel che riguarda la continuità affettiva del minore (Arachi, Cds).

Regeni Il ministro dell’Interno egiziano, Magdi Abdel Ghaffar, ha comunicato l’ultima versione delle motivazioni che sarebbero dietro all’uccisione di Giulio Regeni: «Non è da escludersi ci sia un movente criminale o il desiderio di una vendetta personale. Il Ministero dell’Interno ha scoperto la complessità dei contatti del giovane italiano e la molteplicità dei suoi rapporti (nonostante la sua breve permanenza nel Paese che non ha superato i 6 mesi). Gli investigatori egiziani hanno individuato i contatti della vittima e alcune sue relazioni interrogando dettagliatamente numerose persone. L’italiano aveva multiple relazioni sia nel posto di residenza che nell’ambiente studentesco». Reazione del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: «Non ci accontenteremo di una verità di comodo né di piste improbabili, come quelle evocate oggi dal Cairo» (Bonini e Foschini, Rep).

Intercettazioni La Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo, per il momento contro ignoti e senza ipotesi di reato, per le intercettazioni di Silvio Berlusconi nel 2011 da parte di Nsa. Il ministro Boschi, rispondendo a un’interrogazione parlamentare: «Per noi sarebbe inaccettabile un’attività intercettiva verso un governo alleato degli Stati Uniti. Serve un urgente approfondimento». Berlusconi ostenta sicurezza, nei colloqui privati coi dirigenti di partito: «A me non stupisce che sia stato intercettato come altri premier europei, e non credo proprio che gli Usa ce l’avessero con me. In quel 2011, piuttosto, hanno cercato di capire perché altre potenze europee avessero ordito un complotto contro il mio governo ed è su quello che dobbiamo pretendere chiarezza» (Lopapa, Rep).

Anticorruzione In un documento che si intitola «Nota di aggiornamento al piano di riordino dell’Autorità nazionale anticorruzione» si legge: «Il bilancio dell’Autorità sconta una rigidità della spesa tale da non consentire per il futuro, a quadro normativo vigente, ulteriori norme di contenimento oltre quelle finora adottate se non a prezzo di una ridotta funzionalità dell’Anac che, nella circostanza, non sarebbe tra l’altro coerente con l’implementazione delle funzioni (…) la quale, anzi, indurrebbe ad una nuova riflessione nelle sedi opportune sul mantenimento degli obiettivi di contenimento della spesa». Sarebbe a dire che l’Autorità, guidata da Raffaele Cantone, pur avendo numerosi compiti da svolgere, non ha possibilità di spendere i soldi in cassa (50 milioni). Come tutte le altre autorità, infatti, ha dovuto subire dei tagli fissati da un decreto approvato dal governo di Matteo Renzi nel giugno 2014. Per esempio avrebbe bisogno di 350 dipendenti, ne ha 302: i limiti imposti impediscono le assunzioni. Inoltre l’Anac non può spendere soldi che pure ha in cassa, una cinquantina di milioni, grazie anche ai risparmi ottenuti in questi anni. Nel 2015 l’Anac ha tagliato il bilancio del 25%, da 62,9 a 47,2 milioni. Il costo del personale è sceso del 19%, da 38,5 a 31,2 milioni. Quello per gli immobili del 33,4%, da 7,2 a 4,8 milioni. Compensi e rimborsi per gli organi istituzionali sono stati ridotti del 53%, da 2,4 a 1,1 milioni. Mentre l’esborso per l’acquisto di beni e servizi si è ridimensionato del 32%, da 14,8 a 10 milioni: ne hanno fatto le spese i servizi resi da terzi (meno 34,9%), i collegi, i comitati e le commissioni (meno 71,1), la Camera arbitrale (meno 44,7), gli onorari per gli esperti esterni (meno 83,4), gli avvocati (meno 46,1), i giornali (meno 48) (Rizzo, Cds).

Rosboch Ancora sul caso della professoressa Gloria Rosboch ammazzata da Gabriele Defilippi e il suo amante complice, Roberto Obert: gli inquirenti hanno scoperto chi è la donna che nell’ottobre di due anni fa chiamò Gloria Rosboch spacciandosi per la dottoressa De Martino, direttrice di banca a San Giusto Canavese. «Professoressa - la tranquillizzò -, i suoi soldi saranno al sicuro nella nostra filiale». La falsa dottoressa De Martino era in realtà un’amante di Gabriele, una quarantenne, sposata, anche lei di Castellamonte. Intanto si scoprono cose nuove sulla madre di Gabriele, Caterina Abbattista, infermiera di 45 anni, anche lei arrestata per concorso in omicidio. È stato sentito un ragazzo di Castellamonte, molto più giovane di lei e affetto da una grave malattia, che ha avuto qualche anno fa una relazione con la donna. Lei gli promise di sposarlo, e lui, per i preparativi del matrimonio, anticipò 20 mila euro. Le nozze però saltarono all’improvviso, la signora Abbattista cambiò casa e paese. Ieri c’è stato il funerale della professoressa (Bruno, Cds).

Yara Al processo di Massimo Bossetti, la signora Alma Azzolin, 61 anni, di Trescore Balneario, ha detto di aver visto l’imputato in auto con una ragazzina, nell’estate del 2010, nel parcheggio del cimitero davanti alla palestra di Brembate Sopra. La ragazzina, ne è certa, era Yara Gambirasio. Intanto la moglie di Bossetti ha detto ai giudici di essere stata lei a fare ricerche porno su Internet dal computer di casa, «ma non su tredicenni» (Ubbiali, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Religione Nel 2006 una persona su tre (esattamente il 33,4%) dichiarava di frequentare luoghi di culto almeno una volta alla settimana. La percentuale oggi è scesa al 29%. Le persone che dichiaravano di non frequentare mai luoghi di culto sono passate dal 17,2 al 21,4%: oltre una ogni cinque. Il crollo della frequentazione dei luoghi di culto ha colpito ogni fascia d’età. Quella in cui si perde la fede per eccellenza resta tra i 20 e i 24 anni. Ma il confronto con il 2006 ci dice che la fascia d’età più disillusa è quella tra i 55 e i 59 anni che nell’ultimo decennio ha perso il 30% dei frequentatori di luoghi di culto. Fascia che potrebbe essere estesa ai 60-64enni, dove il calo è stato del 25%. Quelli che non frequentano mai la chiesa sono aumentati del 57% tra i bambini e del 33% tra gli adolescenti. La Sicilia risulta la regione più religiosa (oltre il 37% va almeno una volta a settimana in un luogo di culto), la Liguria è quella più agnostica e atea (oltre una persona su tre non frequenta mai e solo il 18,6% lo fa con assiduità). Quadri, impiegati, casalinghe e pensionati sono le categorie più religiose. Dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, operai e studenti quelle meno (Zanotti, Sta).

(a cura di Daria Egidi)