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 2016  febbraio 25 Giovedì calendario

Nel caso della professoressa uccisa è spuntata un’altra donna

CASTELLAMONTE (Torino) Gli inquirenti sanno chi è la telefonista di Gabriele, la donna che nell’ottobre di due anni fa chiamò Gloria Rosboch spacciandosi per la dottoressa De Martino, direttrice di banca a San Giusto Canavese. «Professoressa – la tranquillizzò —, i suoi soldi saranno al sicuro nella nostra filiale». Non era una direttrice, come sospettò ormai troppo tardi Gloria, che prelevò 187 mila euro dal suo conto e li consegnò al suo ex allievo che sarebbe diventato il suo assassino. La falsa dottoressa De Martino era in realtà un’amante di Gabriele, una delle sue tante prede. Una quarantenne, sposata, anche lei di Castellamonte, anche lei sedotta da quel ragazzo di almeno vent’anni più giovane, in grado di convincere chiunque avesse di fronte a seguirlo, sia che fosse una telefonata truffaldina oppure un brutale omicidio.  
Gabriele, anche dopo aver ammesso di essere stato lui, insieme all’amante Roberto Obert, a uccidere Gloria Rosboch, ha negato che quella donna esistesse davvero: «Ero io con il mio timbro di voce acutizzato». Una delle mille falsità di cui ha riempito la sua esistenza, uno dei tanti inganni che aveva architettato per raggirare Gloria. Come le mail di un tale dottor Piero Tullio De Mauro, che si presentava come datore di lavoro di Gabriele, ne tesseva le lodi e confermava che avrebbero aperto una sede in Costa Azzurra. Gloria sognava davvero una vita diversa, e Gabriele la incoraggiava suggerendole anche un sito web per imparare nuovi vocaboli francesi, da utilizzare nel mondo della finanza. 
La telefonista è uno dei nuovi capitoli che si stanno aprendo nell’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torino, coordinati dal procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando. Un altro coinvolge direttamente la madre di Gabriele, Caterina Abbattista, infermiera di 45 anni, anche lei arrestata per concorso in omicidio. È stato sentito un ragazzo di Castellamonte, molto più giovane di lei e affetto da una grave malattia, che ha avuto qualche anno fa una relazione con la donna. Lei gli promise di sposarlo, e lui, per i preparativi del matrimonio, anticipò 20 mila euro. Le nozze però saltarono all’improvviso, la signora Abbattista cambiò casa e paese. Anche sulla nuova abitazione, nella cintura torinese, si stanno soffermando gli inquirenti. Il gip, disponendo gli arresti, ha sottolineato il «contenuto insolito» dell’atto notarile: 200 mila euro sborsati «per spirito di liberalità» dal nuovo compagno della donna, intestando l’immobile per il 90% a Gabriele. 
Verifiche, anche se finora nessun elemento fa ipotizzare un collegamento con il delitto Rosboch, su uno strano omicidio avvenuto 5 giorni dopo la scomparsa della prof a pochi chilometri da Castellamonte. Pierpaolo Pomatto, 66 anni, precedenti per truffa, venne trovato in un canale con un colpo di pistola alla nuca e delle banconote in facsimile gettate sul corpo. 
Ieri, mentre veniva aperta la cassetta di sicurezza di Obert senza trovare i soldi sottratti alla Rosboch (l’ennesima bugia di Gabriele), è stato dato l’ultimo saluto alla professoressa. Il padre Ettore, tra le lacrime, ha sussurrato: «Ringrazio tutti tranne quel maledetto criminale».