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 2016  febbraio 24 Mercoledì calendario

Fra una settimana scatteranno i raid in Libia dei droni decollati da Sigonella • Berlusconi fu intercettato dagli Usa: la Farnesina convoca l’ambasciatore americano • È Virginia Raggi il candidato sindaco del M5S per Roma • Quando fu buttata nel pozzo Gloria Rosboch era ancora viva • Entro cinque anni tutti gli impiegati della Barilla potranno lavorare da casa • In America cinema e tv emarginano donne, minoranze e gay

 

Libia L’accordo con gli Stati Uniti per il decollo da Sigonella dei droni da impiegare in Libia è già operativo. I raid scatteranno tra una settimana. Il governo italiano dovrà autorizzare «tempestivamente» la missione di fronte alla richiesta del comando militare statunitense. Si potrà infatti agire soltanto «in caso di pericolo» per difendere civili e militari che sono sul campo, dunque l’ordine per l’avvio dell’azione dovrà arrivare in tempi brevissimi. La procedura concordata tra Roma e Washington prevede una richiesta specifica per ogni intervento che il comandante americano dovrà rivolgere a quello italiano. Per l’autorizzazione alla partenza sarà «indispensabile» il via libera del governo nella persona del ministro della Difesa. Sono undici gli aerei che potranno essere impiegati, tutti con missili Hellfire, guidati da un’unica centrale di controllo. L’accordo, siglato al termine di un negoziato durato nove mesi e gestito direttamente dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, rappresenta una svolta perché - pur non prevedendo la partecipazione «in teatro» - mette l’Italia in prima linea contro l’Isis. Non ci sarà da parte del nostro contingente alcuna partecipazione diretta sul campo perché, come è stato ripetuto più volte, il nostro Paese si muoverà esclusivamente all’interno della cornice stabilita dalle Nazioni Unite che media per la costituzione del governo libico. Ma è comunque un salto di qualità e infatti nelle ultime ore il dispositivo di sicurezza antiterrorismo è stato rafforzato (Sarzanini, Cds).

Spionaggio Diventa un caso diplomatico lo spionaggio di Silvio Berlusconi: intercettato dalla National Security Agency, nei giorni cruciali in cui, nel 2011 con lo spread alle stelle, fu costretto a dimettersi. La Farnesina ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti, John Phillips, per chiedere chiarimenti su quei file pubblicati ieri da Repubblica ed Espresso in collaborazione con Wikileaks. Intercettazioni che spiavano l’ex premier mentre parlava con i suoi collaboratori e addirittura con capi di Stato come Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Benjamin Netanyahu. «Lo dico da anni che c’è stato un complotto internazionale», avrebbe commentato l’ex premier in privato. Mentre la Farnesina trasmetteva all’ambasciatore «la viva aspettativa di poter disporre di chiarimenti specifici». E lui, ricordando «le nuove procedure adottate da Obama nel 2014 in materia di riservatezza delle comunicazioni», assicurava di portare «immediatamente» la richiesta a Washington. In serata, infatti, arrivava la presa di posizione del Dipartimento di Stato attraverso il portavoce, Mark Toner: «Non sorvegliamo senza valido motivo». Unanime la protesta delle forze politiche per quello che la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha definito «l’inaccettabile azione di spionaggio» (Piccolillo, Cds).

M5S Virginia Raggi, 37 anni, avvocato civilista, mamma, ex consigliere comunale durante l’amministrazione Marino, ieri è diventata il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle per Roma. La vincitrice delle «Comunarie», le votazioni on-line sul blog di Grillo, volute dal direttorio, è stata scelta da 1.764 iscritti certificati ovvero il 45,5% dei votanti. Ha battuto Marcello De Vito, anche lui avvocato ed ex consigliere comunale, che ha preso il 35%, ovvero 1.347 preferenze. Avvenente, esile, determinata, Raggi non ama parlare con i cronisti, alle telefonate risponde con sms di circostanza. Potrebbe diventare la prima donna sindaco della Capitale (Spadaccino, Cds).

Rosboch 1 Per l’omicidio di Gloria Rosboch, Gabriele Defilippi continua ad accusare il suo complice, Roberto Obert: «L’ha uccisa lui, cogliendola di sorpresa con un laccio per stendere i panni». Obert sostiene il contrario: «La signora è riuscita ad afferrare la corda con una mano e io gli ho detto “ma che c... fai?” cercando di afferrare a mia volta la corda, ma lui la tirava più di noi». Poi «la signora ha perso i sensi ed è mancata. Arrivati nello spiazzo, Gabriele l’ha tirata giù dall’auto, l’ha messa sul prato e poi ha tirato nuovamente la corda intorno al collo». Obert non pensava che Gabriele volesse uccidere: «Pensavo volesse solo intimorirla» (Giustetti, Rep).

Rosboch 2 Defilippi ha raccontato al procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, che «Gloria si lamentava quando l’abbiamo gettata nell’acqua. Era ancora viva. Non avevo il coraggio di guardarla negli occhi». «Gloria non è riuscita ad emettere alcun suono e poi mi sono accorto che aveva urinato nella Twingo lasciando delle macchie nel sedile che io ho poi notato». «Dopo averla uccisa abbiamo raccolto in un sacco tutte le sue cose e siamo andati a gettarle in giro per Torino» (ibidem). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]

Smartworking Sono già tre anni che il lavoro da casa viene sperimentato con successo da Barilla con un coinvolgimento attivo di 1.200 dipendenti. Finora lo smartworking aveva riguardato - per i più - 4 giorni al mese, ma visti i risultati incoraggianti si pensa di passare a breve al 40% dell’orario per poi arrivare nel giro di qualche anno (parliamo del 2020) al 100%. Intanto si allarga la platea dei dipendenti che ne usufruiranno passando a circa 2 mila persone. Secondo le notizie fornite dall’azienda vogliono lavorare da casa soprattutto le donne tra i 30 e i 55 anni e da chi effettua quotidianamente un tragitto casa-ufficio superiore ai 25 chilometri (Di Vico, Cds).

Hollywood Uno studio della University of Southern California ha esaminato 109 film distribuiti negli States dalle maggiori case cinematografiche nel 2014, e 305 serie di prima visione mandate in onda tra il 2014 e 2015 dai principali canali tv e servizi di streaming online. In sostanza sono stati messi a fuoco 11.000 personaggi e 10.000 tra registi e sceneggiatori. Risultato: solo un terzo (il 33,5%) dei personaggi è donna mentre le donne rappresentano la metà dell’intera popolazione Usa. Solo il 28% dei protagonisti appartiene a razze non bianche o a gruppi etnici: nel mondo reale la percentuale sale quasi al 40%. E ancora: solo il 7% dei film ha un cast con un equilibrio tra razza ed etnicità che riflette la diversità del Paese. Mentre un risicatissimo 2% fa parte della categoria Lgbt. E ancora: solo il 3,4% dei film è stato diretto da donne, di cui solo di colore: Ava DuVernay e Amma Asante; i registi per l’87% sono bianchi; agli ispanici sono affidati solo il 5,8% dei personaggi nonostante siano il 17% della popolazione (Grassi, Cds).

(a cura di Roberta Mercuri)