Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  febbraio 24 Mercoledì calendario

C’è un maledetto pezzetto di plastica finito in un Mars. Ma non si sa in quale

Un pezzetto di plastica rosso precipitato chissà come nelle viscere di cioccolata di una barretta di Snikers Mars ha generato il più esteso richiamo alimentare che si ricordi: milioni di ghiottonerie nate in Olanda e vendute in 55 paesi del mondo – Italia compresa – tornano desolatamente a casa, con preghiera di non consumarle a chi le avesse già acquistate. «Rischio soffocamento», ha spiegato una portavoce della Mars olandese. Il richiamo riguarda Mars, Snickers e alcune versioni di Milky Way, Celebrations e Mini Mix – tutti marchi della compagnia americana Mars Incorporated, 75mila dipendenti e 33 miliardi di dollari di fatturato – con data di scadenza compresa tra il 19 giugno 2016 e l’8 gennaio 2017.
«Non possiamo essere sicuri che questa plastica sia finita solo in quella barretta Snickers, e siccome non vogliamo sul mercato alcun prodotto che non rispetti i nostri standard di qualità abbiamo deciso di richiamarli tutti», dice la portavoce. Peggio che in Era Glaciale: lo scoiattolino della Disney ficca una ghianda nel ghiaccio e vien giù il mondo. Il danno sarebbe stato causato dalla plastica di protezione di uno dei macchinari della linea di produzione nella fabbrica olandese Veghel – inaugurata nel 1963, in cui lavorano 1.200 persone – finita in una confezione acquistata in Germania l’8 gennaio.
In Italia, «Mars richiama in via precauzionale» i Mars con data di scadenza compresa tra il 28 agosto e il 25 settembre 2016, e gli Snickers con scadenza tra il 10 luglio e il 7 agosto (multipack); tra il 3 luglio e il 21 agosto (barre singole) e tra il 2 luglio e il 9 agosto (miniature). «Il richiamo riguarda soltanto i prodotti fabbricati in Olanda, e nessun altro prodotto oltre a quelli indicati. È un episodio isolato e ad oggi abbiamo ricevuto un unico reclamo», spiega Mars Italia indicando la mail contact@ it. mars. com e il telefono del servizio consumatori 02- 57514240 per chi avesse acquistato i prodotti incriminati.
Ma il rischio di finire soffocati da un pezzetto di plastica mentre si azzanna un’innocua (trigliceridi a parte) delizia di cioccolato ha allarmato immediatamente gli uomini della direzione sicurezza alimentare del ministero della Salute che «sono intervenuti di prima mattina presso il centro di distribuzione Mars a Milano e hanno intimato il richiamo di tutti i lotti coinvolti». Eppure, per quanto gigantesco il richiamo di prodotti alimentari pericolosi per la salute è tutt’altro che un caso isolato. «Solo lo scorso anno abbiamo contato una settantina di casi – dice Roberto La Pira, direttore di Ilfattoalimentare. it – a volte si tratta di questioni gravi come l’ovetto Kinder con dentro una pillola per l’ipertensione sequestrato a Frosinone, o il pesce spada al mercurio arrivato a più riprese da Spagna e Portogallo; altre volte di errori banali come a gennaio 2015 con il Ragù contadino di Barilla che non indicava in etichetta la presenza di sedano e latte, con rischi per chi fosse allergico. La stessa Mars, lo scorso ottobre, ha ritirato un lotto di tazzine in Belgio e Lussemburgo perché rischiavano di rompersi con liquidi caldi e freddi. Purtroppo il ministero della Salute italiano è poco trasparente, rispetto a quelli europei».
Il richiamo più importante effettuato in Italia negli ultimi anni resta quello dei frutti di bosco surgelati che «nel 2014 provocarono 1.787 casi di epatite A: partite di prodotto arrivate dall’estero con 15 lotti contaminati e 11 aziende coinvolte».