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 2016  febbraio 24 Mercoledì calendario

L’ultima Cirinnà, cosa salta e cosa resta


I gay non possono adottare. La stepchild adoption – la questione più controversa della legge sulle unioni civili che avrebbe consentito l’adozione del figlio del partner – è stata cancellata. Era prevista all’articolo 5. Soppresso. Così come soppresso sarà un altro punto che avrebbe introdotto l’adottabilità già nel terzo articolo del testo che ha la senatrice dem Monica Cirinnà come prima firmataria. Il maxi emendamento del governo su cui oggi sarà chiesta la fiducia, per votarla domani, elimina anche questo. Il cuore della legge Cirinnà è quindi riscritto. Ma Renzi ha garantito che l’ossatura resta inalterata, al massimo limature e nessuna sponda a un eventuale gioco di Alfano e dell’Ncd ad alzare la posta.
STEPCHILD ADOPTION
Anche sulle adozioni tuttavia nulla è pacifico. Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali, ex magistrato, ha avvertito: «Non una virgola d’altro va cambiata, non possiamo correre il rischio di un arretramento rispetto alla situazione attuale». Spiega il sottosegretario Luciano Pizzetti: «Non allarghiamo sull’adozione, ma non possiamo neppure mettere la briglia ai magistrati che stanno operando». In pratica, le sentenze che hanno garantito finora l’adottabilità alle coppie gay, non devono essere impropriamente smentite da un Parlamento che prima si era proposto la stepchild e che ora, se la toglie grossolanamente, lega le mani ai giudici. Ci saranno altre modifiche certe scritte dal senatore del Pd, Beppe Lumia. E ci sono conflitti con l’Ncd non ancora risolti. Palazzo Chigi si tiene stretto il testo finale del maxiemendamento, dove sono previsti anche cambiamenti al Capitolo 2, quello in cui si parla delle convivenze etero. Qui si cancella l’obbligo al mantenimento in caso di rottura, prevedendone solo la “facoltà”.
UNIONI NON NOZZE

Nessun riferimento al codice civile (ma disciplina autonoma), se non per successione, reversibilità, separazione. Ncd però chiede che sia tolto il riferimento all’obbligo di fedeltà, alla residenza comune e a tutto quello che equipara al matrimonio. Ritiene possa anche esserci una “lesione di legittima” a proposito dell’eredità.
COGNOME
Previsto all’articolo 2 della legge è stato riformulato: “Dispone l’utilizzo del cognome dell’altra parte per la sola durata dell’unione civile. L’utilizzo cessa pertanto con il cessare dell’unione stessa”. La richiesta dei centristi era quella di abolire la possibilità di avere il cognome del partner.
SEPARAZIONE
Completamente riscritto il punto senza riferimenti al codice civili, però restano diritti e doveri. Veri e propri “svarioni” ci sono poi nell’elencazione delle ragioni per cui può esserci nullità e sono stati corretti.
REVERSIBILITÀ, RESIDENZA

Resta la reversibilità della pensione. Renato Schifani, capogruppo dell’Ncd al Senato ammette che la richiesta di toglierla è «una battaglia persa». Contrari i centristi anche all’indicazione: “fissano la residenza comune”. Ma il Pd non ci sente, non vuole complicare le cose semplici.
CONVIVENZE ETERO

Nella seconda parte della legge sulle convivenze, è modificato l’obbligo agli alimenti e sostituito con “la facoltà” se la relazione si rompe. Dovrebbe restare l’equiparazione nelle graduatorie per le case popolari.