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 2016  febbraio 23 Martedì calendario

Sicilia, terra di mare, sole ed esorcismi: 32 nel 2015

Sicilia il demonio è di casa. Non si tratta della pittoresca accusa di qualche fantasioso oppositore politico del governatore Crocetta, ma quanto emergerebbe dai numeri degli esorcismi avvenuti nell’Isola nel 2015 e da quello delle persone seguite a causa di disturbi che farebbero pensare a possessioni diaboliche o altri malefici. Lo scorso anno, giusto per dare qualche dato, come riferisce il Giornale di Sicilia, a Palermo sono stati “liberati” dal maligno ben 32 presunti indemoniati e come se non bastasse, ci sarebbe un piccolo esercito di 1.600 persone, fra uomini e donne, su cui è concentrata l’attenzione dei centri di ascolto sparsi nell’Isola. Individui da tenere sott’occhio, non fosse altro che per escludere la presenza di un qualche diavolo infiltratosi chissà come.
Numeri impressionanti, che comunque rivelerebbero una forte crescita dei casi di possessione. E che non si tratti di uno scherzo è testimoniato dal fatto che per quattro giorni 41 esorcisti si sono riuniti a porte chiuse nei pressi di Monreale per un incontro di formazione organizzato dalla Conferenza episcopale siciliana, al quale hanno preso parte i principali esponenti della Chiesa isolana. Fra loro, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, quello di Monreale Michele Pennisi e il cardinale Salvatore De Giorgi.
Sicilia terra di mare, sole e diavoli? Chissà, fatto sta che i dati sono venuti fuori proprio dall’incontro di formazione per esorcisti, il cui titolo, “Una nuova strategia del demonio oggi”, non poteva essere più eloquente. Così come inequivocabili sono i temi su cui si sono confrontati: “La vittoria del diavolo nella Genesi e la sua sconfitta nell’Apocalisse”, “La nuova strategia del diavolo”, “La bestia della terra e le sue tre azioni”, “Le sette porte aperte al diavolo: come chiuderle” e altri ancora dello stesso tenore.
Nel capoluogo siciliano, uno degli uomini di chiesa più attivi nella lotta contro il demonio è frate Benigno Palilla, 75 anni, agguerrito consigliere dell’associazione internazionale degli esorcisti e fra i principali fautori del corso di formazione anti-satana. Insieme ai suoi confratelli, i “frati minori rinnovati”, guida una comunità di 600 fedeli, le cui preghiere di “guarigione e liberazione” sono indirizzate ad aiutare quanti verrebbero catturati dalle forze del male. Questo tenace frate non soltanto crede al diavolo, ma afferma di averlo incontrato e racconta i casi di esorcismo andati a buon fine. Fra questi, come riportato ancora dal Giornale di Sicilia, c’è quello che ha avuto per vittima una donna che per tantissimo tempo aveva accusato dolori insopportabili e presentava avversione per i simboli sacri: quando una statuetta di Padre Pio regalatale anni prima cadde accidentalmente per terra, l’oggetto sacro si ruppe e rivelò al suo interno una bambolina di pezza piena di spilli, segno che qualcuno aveva voluto instillare il male all’interno di quell’abitazione.
O l’altra storia di una donna che ha raccontato la propria testimonianza di anni di sofferenze e patimenti, vissuti insieme a suo marito, imprigionata da una legione di demoni e con i segni esteriori tipici delle possessioni, fra cui alterazioni della voce, bava alla bocca e malessere diffuso.
Certo, non sempre questi disturbi sono causati da Lucifero, Satana o Belzebù, perché molte sono le persone che hanno semplicemente bisogno di aiuto psicologico. Comunque sia, fra le azioni più rischiose che possono spalancare le porte al demonio, per gli esorcisti dei nostri tempi ci sarebbero l’intramontabile magia (anche quella bianca) e i riti occultistici. Ed è sempre fra’ Benigno a rivelare che non di rado il diavolo appare con le sembianze di una persona gentile che promette guarigioni e soluzioni ai problemi, ma poi a lungo andare la disponibilità e i favori si pagano: «Il diavolo è come la mafia» afferma, «perché se si chiede un favore a un mafioso, prima o poi questi chiederà il conto e anche il maligno fa lo stesso». Mai paragone in Sicilia fu più calzante.