19 ottobre 1968
Canottaggio: il trio Baran-Sambo-Cipolla vince l’oro nel "due con"
Finali del canottaggio ai Giochi Olimpici di Città del Messico. L’italia è in acqua assieme ad Olanda, Danimarco, Stati Uniti e le due Germanie. Gli azzurri non brillano in questa specialità dal 1920. Sono i trevigiani Renzo Sambo e Primo Baran a guidare l’equipaggio italiano. Il timoniere si chiama Bruno Cipolla, è di Cuneo, e ha 15 anni. I tre hanno rischiato anche di non andarci, in Messico: l’anno scorso si erano rifiutati di allenarsi collegialmente lontano da Treviso, tanto da subire minacce di squalifica, ma per fortuna la medaglia d’oro ai Campionati europei di Vichy aveva spento qualsiasi polemica.
Il prologo della finale ha quasi dell’incredibile: siccome Cipolla pesa meno di 50 chili, dovrebbe gareggiare con un’antipatica zavorra allacciata alla schiena. Non vuole, e allora si mette a bere acqua, fino a raggiungere il peso minimo.
Si parte, finalmente. I tedeschi dell’Est transitano per primi ai 500 metri, seguiti dai nostri portacolori e dagli olandesi, che ai mille passano al comando con un discreto vantaggio sulla concorrenza. Baran-Sambo-Cipolla sempre secondi, pronti all’attacco: ultimi 500 metri, Baran aumenta il ritmo, Sambo accelera all’unisono. All’arrivo, una barca intera divide i primi dai secondi. Ma è l’Inno di Mameli a suonare sul podio (http://www.oasport.it/2016/01/storia-delle-olimpiadi-baran-sambo-cipolla-a-citta-del-messico-1968-il-risveglio-dorato-del-due-con-italiano/rio-2016/)