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 2016  febbraio 21 Domenica calendario

A Roma, il centrodestra si sta suicidando. Ma senza fretta

  Dovesse saltare anche Guido Bertolaso, si consiglierebbe al centrodestra la candidatura di Lino Banfi: in un memorabile finale di film, si buttava sulla tavola imbandita e, a chi lo avvisava che quella roba lo avrebbe ucciso lentamente, rispondeva: «E non ci ho fretta, io...». Il suicidio senza premura sembra infatti la parte del programma condivisa dall’intera area, e soprattutto nella contesa per il Campidoglio. Ieri, per esempio, Matteo Salvini ha ripetuto tutte le perplessità sull’ex capo della Protezione civile («la sua partenza non è stata il massimo, prendiamoci ancora qualche giorno») che assomigliano a quelle di un mese fa («ci sono candidati più forti, e poi è sotto processo») ma per niente a quelle di settimana scorsa quando, in una nota congiunta con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, aveva ufficializzato la scelta. Il più incavolato di tutti è il vecchio fondatore di Forza Italia: una volta era lui ad andare a letto con un’idea e a cambiarla alla mattina, per l’impazzimento di alleati e sottoposti; ora che il carisma e i voti sono quelli che sono, gli tocca rincorre le mattane altrui.
E infatti a Roma è tutto un carnevale. È notizia di ieri che alcuni circoli di F.lli d’Italia, il partito di Meloni, hanno salutato per andarsene con Francesco Storace, il terzo candidato d’area (considerando Alfio Marchini il secondo). Una geografia decisamente complicata. Comunque, se non vi siete smarriti, i quattro circoli non escludono di rimettersi in riga purché la si pianti coi bisticci di vertice e ci si risolva a indire le primarie. E siccome le primarie sono da sempre il pallino di Meloni, ragione per cui ha mollato il Pdl e fondato F.lli d’Italia con Ignazio La Russa, verrebbe spontaneo pensare a una strategia, se non fosse un po’ troppo dozzinale. È che di strategie, non si dice alte, ma almeno medie, non se ne intuiscono. Per esempio il disastro con la Lega è nato quando Bertolaso, in un guizzo di tenerezza e ingenuità, ha detto che i rom «sono una categoria vessata e penalizzata». Teoria politica apprezzabilissima, ma non molto appetibile fra l’elettorato leghista. Poi Bertolaso ha provato a recuperare: sarò come Rudolph Giuliani e, soprattutto, i rom sono vessati e penalizzati ma se non si comportano bene «come extrema ratio bisogna andare con le ruspe». Difficile ipotizzare una sintesi, proposta invece da Marchini che promette di muovere senatori e deputati affinché si sanzionino «prostituzione, accattonaggio, rovistaggio dei rifiuti». Ora, che reato possa essere il rovistaggio nei rifiuti è piuttosto misterioso, ma queste sono domande che non tutti gli elettori si pongono, specie i più avvelenati.
Naturalmente nel ripensamento di Salvini c’entrano anche i sondaggi, secondo i quali Bertolaso al ballottaggio non ci arriva. Ecco, davvero un’opera d’arte davanti al miracoloso e molto locale evento di un centrodestra che (se «unito», come adora ripetere Renato Brunetta) avrebbe possibilità di giocarsela, viste le condizioni del centrosinistra e i dubbi del Movimento cinque stelle. Invece Berlusconi insiste su Bertolaso, nel perenne ritorno alla nostalgia dei bei tempi e in quello che ieri ha definito, con una certa temerarietà intellettuale, «un chiaro segnale di discontinuità». Storace rimane il candidato di sé, mentre Marchini sarà appoggiato da Angelino Alfano e da Raffale Fitto, quest’ultimo non si capisce se più addolorato dall’«agonia» o più divertito dalla «tragicommedia». Anche lui, e come fa da anni, ha ripetuto che se ne può venire fuori dignitosamente soltanto con le primarie. Le tanto amate primarie, amate da tutti, da Fitto e da Meloni, da Marchini e da Storace (sempre che, eventualmente, lo facciano partecipare), e da Salvini che ne sta proponendo una miniatura: sondaggi in piazza il prossimo week end. L’unico a cui fanno venire sfoghi allergici è il solito Berlusconi, fra l’altro impegnato a risolvere il dilemma: nel simbolo, il nome ce lo devo mettere oppure no? Stavolta il dibattito non s’è aperto.