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 2016  febbraio 22 Lunedì calendario

Il nuovo Apple Campus 2 sarà grande come 100 campi di calcio e il Pentagono ci starebbe dentro. Viaggio nel cantiere

Cupertino (California) «Benvenuti, entrate». Le porte dell’Apple Campus 2 devono ancora schiudersi completamente. Appena entrati, però, la sorpresa non è per le centinaia di vetrate da 45 metri quadrati ciascuna, o per le gru abnormi da 21 metri di altezza. Lo sguardo d’intesa, almeno tra noi italiani, è figlio dello stupore per quella donna con l’elmetto giallo, al fianco dei suoi colleghi muratori.
Sono quattromila gli operai e gli ingegneri che varcano ogni giorno le porte del cantiere della nuova sede della «Mela», a Cupertino. E le donne, sebbene in minoranza, non mancano neanche dove il lavoro si fa più duro. La nuova struttura dovrà essere pronta entro la fine dell’anno, per ospitare 13 mila dipendenti dell’azienda più capitalizzata al mondo, già dalla prima metà del 2017. I lavori, perciò, procedono a ritmo serrato.
Al termine, l’Apple Campus 2 presidierà una superficie pari a 712 mila metri quadrati, lo stesso spazio occupato da oltre cento campi da calcio regolamentari. «Il diametro dell’edificio principale misura più dell’altezza dell’Empire State Building. La base del Pentagono misurata attraverso i suoi punti più lontani, invece, si adatterebbe all’interno dell’anello centrale», spiega al Corriere della Sera Dan Whisenhunt, responsabile del progetto Apple Campus 2. La circonferenza dell’edificio principale misura 1,6 chilometri. L’area del ristorante occuperà oltre 5 mila metri quadrati, e ospiterà 2.800 posti a sedere. Più di 9 mila metri quadrati saranno appannaggio del centro fitness, mentre l’auditorium per il lancio dei nuovi iPhone e iPad si dispiegherà su oltre 11 mila metri quadrati, con mille posti a sedere.
Firmato da Sir Norman Foster, il nuovo campus fu annunciato da Steve Jobs dal palco della conferenza WWDC del 7 giugno 2011, quattro mesi prima della sua scomparsa. Secondo diversi analisti indipendenti, dal giorno dell’annuncio il costo del nuovo Apple Campus 2 sarebbe lievitato da 3 a 5 miliardi di dollari, superando i 3,9 miliardi spesi per la costruzione del nuovo World Trade Center a New York.
Ad ogni modo, fare un viaggio nel cantiere di Apple, significa immergersi in quello che è il panorama del Made in Italy all’estero. Permasteelisa, multinazionale di Treviso e leader mondiale nell’installazione di facciate continue, ha prodotto i canali di gronda, le tettoie e altri elementi per la copertura. Lavorare alla realizzazione della facciata dell’Apple Campus 2, però, ha rappresentato una vera sfida soprattutto dal punto di vista dell’installazione delle imponenti vetrate da 45 metri quadrati l’una, prodotte dalla tedesca Seele. L’azienda veneziana Cimolai Technology ha realizzato tutte le gru e i manipolatori per l’installazione delle vetrate della struttura.
Quattro macchine hanno lavorato all’interno del Campus 2 e altrettante all’esterno. Ciascuna era dotata di sei ruote gommate, pesava 50 tonnellate ed era alta 21 metri. «Montare vetri di 45 metri quadrati è per noi inusuale. Solitamente movimentiamo vetri da centinaia di chili, mentre in questa occasione ciascuno pesava quattro tonnellate», dice al Corriere Fabio Stramanà, direttore tecnico di Cimolai Technology.
La vicentina Estel, invece, fornirà l’arredo d’ufficio e le pareti in cristallo per la suddivisione degli ambienti. Alte tre metri, le pareti assicureranno l’apertura delle uscite in presenza di terremoti del settimo grado Richter. Una commessa, quella dell’Apple Campus 2, che ha consentito a Permasteelisa di mantenere un tasso di crescita dell’occupazione del 2 per cento negli anni della crisi, a fronte del meno 25% registrato dal settore. Grazie alla commessa in California, Estel ha confermato di aver assunto venti figure professionali tra ingegneri, progettisti e addetti alla logistica.
Eppure l’Apple Campus 2 non sarà avvolto solo da vetrate, ma anche da 8 mila alberi di 37 qualità diverse, fra cui ciliegi, albicocchi, meli e pruni. Oltre ad essere completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, la struttura produrrà da sé il 75% del fabbisogno energetico, grazie a 65 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici. Appuntamento dunque alla prima metà del 2017. Quando le porte dell’Apple Campus 2 si schiuderanno definitivamente, e le donne che entreranno nel campus porteranno la ventiquattrore.