la Repubblica, 20 febbraio 2016
La vita della sanguisuga, l’animale più disprezzato
La sanguisuga, o mignatta, è un verme Anellide della sottoclasse Hirudinea. Appartiene a quella famiglia di animali divenuti aggettivi dispregiativi. Specializzata nel succhiare il sangue dal mammifero al quale si attacca, poteva aspettarsi il nostro affetto? Sistemata la ventosa sul nostro o altrui corpo lo incide con una delle sue tre mandibole preposte e poi inizia a succhiare. In un pasto, che dura poco meno di un’ora, si pappa 10-15 millilitri di sangue, aumentando di 8-11 volte la propria massa corporea. Lo stiva nelle svariate tasche di cui è composto il suo intestino, e lo smaltisce in circa sei mesi. Ragione per cui la sanguisuga mangia un paio di volte l’anno. Vive nei fiumi, laghi o paludi ed è un ermafrodita insufficiente: per procreare, deve attaccarsi a un collega mediante una struttura ghiandolare detta clitello, in una posizione testa/coda, Durante l’accoppiamento, il clitello secerne una guaina che avvolge i due futuri genitori in una specie di amplesso, e subito dopo si trasforma in un sacco porta uova. Che viene presto mollato su qualche scoglio a maturare. Quando la piccola sanguisuga è pronta esce dal bozzolo sotto forma di oligocheto e si sceglie un paio di genitori a caso. Non si registrano traumi nella crescita delle piccole sanguisughe.