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 2016  febbraio 20 Sabato calendario

Bugie, stranezze e travestimenti da donna: le mille identità di Gabriele

CASTELLAMONTE (Torino) Gabriele con i baffetti maliziosi e lo sguardo da seduttore. Gabriele con il viso pulito e i capelli castani impomatati. Gabriele con i capelli biondi e arruffati. Gabriele vestito da donna e lo sguardo languido. Gabriele dai mille volti, come si mostra lui stesso sui social network. E dai mille nomi inventati: Gabriel Alexander Accardi, Gabo Andersen, Gabriele Kennedy...
È facile dire adesso che la sua vita, a Castellamonte, paese del Canavese noto per le ceramiche e le stufe, a un passo da Torino eppure lontano dalla città, gli stava stretta. A 22 anni, un diploma e non ancora un lavoro, immaginava un’esistenza più glamour. Da artista irriverente oppure da uomo d’affari di successo, broker di fiducia di importanti imprenditori stranieri, come quel fantomatico Robert Shura che avrebbe scelto proprio lui per i suoi investimenti in Costa Azzurra. Questo Gabriele aveva raccontato a Gloria Rosboch, che era stata sua insegnante per poco tempo alle medie e che aveva rivisto due anni fa. E anche Gloria, docente di 49 anni ancora precaria, un’esistenza racchiusa in un paio di chilometri, la villetta in periferia dove abitava con i genitori, la scuola a 10 minuti a piedi, la spesa in centro a un chilometro, sognava per sé un futuro diverso. E Gabriele sembrava apparso all’improvviso come un angelo della provvidenza.
Gabriele ha mille identità e mille risorse per piacere. Un’altra professoressa, una trentina d’anni, era caduta nella sua rete poco tempo fa, attratta da dolci parole e progetti inesistenti. Qualche anno fa su uno dei tanti diari tenuti su Internet, Gabriele si presentava così: «La mia storia è lunga e tortuosa, a volte noiosa e a volte interessante. Le esperienze hanno fatto di me un essere fuori schema. Fuori schema? Esattamente». E parlando di sé in terza persona: «Gabriele è un essere fuori schema, fuori ruolo, fuori controllo, fuori da tutto... Ero il tipico ragazzino che ha sempre detestato essere “uno dei tanti” e ho sempre cercato di diversificarmi il più possibile da ogni frontiera di conformismo».
Gloria, la sua ex prof, benestante ma povera di relazioni, che due anni fa si era trovata a inizio anno scolastico senza il posto, era un obiettivo fin troppo facile. «Ciao tesoro» la salutava lui via mail. E forse per Gloria era la prima volta che un uomo, anche se di 27 anni più giovane, usava un’espressione così affettuosa nei suoi confronti. E ancora, la pressava lui: «Una persona da sola non può farcela... Posso trarre solo beneficio e felicità dal noi».
Il «noi» prende forma in quell’avventura ad Antibes, l’affare in Costa Azzurra, e Gloria e Gabriele che andranno a vivere insieme. Un miraggio così lucente da spingere una irreprensibile professoressa di provincia a ritirare dalla banca 187 mila euro in banconote da 500 euro e consegnarli senza tentennamenti a quel ragazzo vanitoso e sicuro di sé.
All’ingresso di Castellamonte, sotto i portici del vecchio ospedale, c’è un murales con i volti di Falcone e Rita Levi Montalcini. L’hanno disegnato i ragazzi della scuola del paese, e c’era anche Gabriele che poi ha ripreso tutto diventando per i giornali locali il «regista» di quell’operazione, vanto di associazioni e amministratori. Dopo la scomparsa di Gloria, in paese molti hanno negato di conoscerlo, semmai di averlo visto di sfuggita e che di sicuro è un tipo strano, un ragazzo dai mille volti. E Gabriele a quanto pare aveva davvero una doppia personalità. Il ragazzo di cui pensavi di poterti fidare, in realtà era un’assassino.