MilanoFinanza, 19 febbraio 2016
L’utile della Bce nel 2015 è stato di un miliardo di euro
Nel 2015 l’utile della Bce è aumentato in scia all’incremento dei guadagni derivanti dal programma di acquisto di titoli pubblici e delle tariffe di supervisione bancaria. Lo ha reso noto la stessa Bce, aggiungendo che, comunque, il contesto di bassi tassi di interesse ha pesato sui profitti dell’istituto. Nel dettaglio, lo scorso anno l’utile è salito a 1,08 miliardi di euro dai 989 milioni di euro dell’anno precedente. L’interesse generato dai bond è precipitato a 42 milioni di euro dai 126 milioni del 2014. Invece l’utile derivante da quello che gli economisti chiamano «signoraggio» è stato quasi eliminato dall’abbassamento dei tassi di interesse ed è sceso rispetto agli oltre 2 miliardi di euro del 2008. Il tasso di interesse di riferimento della Bce è ora allo 0,05%, minimo storico, mentre l’Istituto cerca di risollevare l’inflazione nell’Eurozona. Nell’estate del 2008 il tasso era al 4,25%. L’utile della Bce derivante dalla prima iniziativa di acquisto di titoli pubblici, il cosiddetto Securities Markets Program, lanciato nel 2010 e terminato nel 2012, è sceso a 609 milioni di euro nel 2015 rispetto ai 728 milioni del 2014. Comunque il nuovo e più ampio programma di acquisto di titoli pubblici ha fatto salire l’utile a 161 milioni di euro dai 2 milioni del 2014. Sebbene la Bce non abbia acquistato titoli governativi su larga scala fino a marzo dello scorso anno, pochi mesi prima ha dato avvio all’acquisto di altri tipi di asset. Lo scorso anno la Bce ha percepito un utile pari a 277 milioni di euro derivante dalle tariffe di supervisione bancaria, in netto rialzo rispetto ai 30 milioni dell’anno precedente. L’Istituto di Francoforte ha assunto pienamente il ruolo di supervisore bancario a novembre 2014. L’utile della Bce è stato distribuito alle banche centrali dei Paesi dell’Eurozona.