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 2016  febbraio 19 Venerdì calendario

Ecco chi sono i sei candidati del M5s in corsa per il Campidoglio

Marcello De Vito, Virginia Raggi ed Enrico Stefano. Tre consiglieri uscenti su quattro sono rientrati nella lista dei 199 candidati più votati sul web, quelli che affronteranno il secondo turno di votazioni online da cui emergerà il candidato ufficiale M5S. Era stata annunciata una lista di dieci profili fra i quali scegliere, in realtà, e invece è stato pubblicato un elenco monco, Di soli sei candidati perché diversi nominativi, tra cui il consigliere capitolino uscente Daniele Frongia, non hanno dato la propria disponibilità a correre per la poltrona più importante del Campidoglio.
Oltre a De Vito, Raggi e Stefano, corrono Annalisa Bernabei, Paolo Ferrara e Teresa Zotta. La più giovane viene dal VI municipio, è Bernabei, 27 anni, studentessa di architettura. Nella sua video candidatura racconta di aver voluto tentare questa avventura dopo aver letto un articolo sul New York Times che parlava del degrado a Roma. Insegnante di 65 anni, origini lucane, è Maria Teresa Zotta, consigliera uscente del XV municipio. Poi c’è Paolo Ferrara, 45 anni, ex capogruppo M5S ad Ostia e appartenente alla Guardia di Finanza. Restano i 38 che correranno come candidati consiglieri: il primo della lista ha racimolato 177 preferenze, l’ultimo appena 77. Quasi come Patrizia Bedori, 74 voti, la candidata milanese che però era stata scelta con un metodo completamente diverso, il Condorcet, che prevede innanzitutto una votazione fisica e poi un calcolo basato su una media ponderata. Insomma, a Milano, o a Roma, che sia online o dal vivo, la partecipazione non è stata entusiasmante.
LE CIFRE
I voti a disposizione, per ogni iscritto, erano cinque e il blog certifica la votazione di 3.272 iscritti su 9500, per un totale di 14.636 preferenze.
Ora i candidati verranno ricontrollati uno per uno e lo staff si attende anche eventuali altre segnalazioni dagli attivisti come già successo per il professor Antonio Caracciolo che è stato sospeso dopo le polemiche legate al negazionismo di cui era stato accusato e che lui ha respinto al mittente con un post su facebook piuttosto polemico in cui scrive: «A quanti mi chiedono delucidazioni su fatti personali che mi riguardano posso dire: il Movimento Cinque Stelle è una cosa che riguarda nove milioni di cittadini (ed è di questi che io mi interesso); altra cosa è il gruppetto di individui anonimi che gestiscono decisioni inesplicabili».
Il ricercatore ha rimanda poi ad un altro post in cui parla di un «danno di immagine a me procurato in conseguenza di una cancellazione dalla lista subito dopo esservi stato pubblicamente inserito».
Ma ieri c’è stata anche la tanto attesa assemblea congiunta dei parlamentari M5S. Le unioni civili non erano all’ordine del giorno ma il tema rimane comunque caldissimo dopo la svolta del M5S in Senato che ha negato il voto sul super canguro addomesticato da Andrea Marcucci. In assemblea si è discusso delle prossime mosse politiche del movimento. Ci sarà un nuovo evento dedicato alla restituzione delle risorse provenienti dal taglio degli stipendi. Ed è spuntata l’idea di rivedere, e archiviare, i progetti legati al microcredito, quelli a sostegno dell’apertura di nuove attività imprenditoriali. Si è deciso di puntare a qualcosa di più visibile, concreto e mediatico.
Come la trazzera siciliana, la strada costruita con i soldi dei deputati regionali. Ma anche qui l’idea non è stata accolta a braccia aperte. Molti parlamentari lamentano di non essere stati informati di questo nuovo corso e infatti, alla fine, non si è arrivati a una votazione.