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 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

Fate subito Flavio Insinna presidente del Consiglio!

Finalmente individuata la cura per la disaffezione alla politica: Flavio Insinna. Fatelo subito Presidente del Consiglio: ha detto più cose forti lui in 10 minuti a Ballarò che la “sinistra” italiana negli ultimi vent’anni. Insinna era ospite due sere fa su RaiTre per raccontare la sua decisione di donare la barca a Medici senza Frontiere come “aiuto per i migranti”. Massimo Giannini gli ha dato la parola e lui non si è fermato più: lucido, accorato, coraggioso. Sulla immigrazione, sulle unioni civili, sulla politica. “Sarò felice quando vedrò un bambino salvato dal mare sulla barca”. “Mio padre mi ha insegnato che la solidarietà in mare vale molto di più di quella prestata in terra”. “I muri non vanno eretti: vanno abbattuti. Chi ha coraggio, i muri li butta giù”. “Chi parla di invasione mente a se stesso: noi siamo testimoni di un’evasione”. “Se non capiamo che ci dobbiamo conoscere e integrare, siamo destinati a scomparire”. “Perché dovrei oppormi alle unioni civili? La felicità degli altri non toglie nulla alla mia”. “Diffido della tolleranza: la tolleranza è razzismo gentile, l’integrazione è Civiltà”. “La politica, se non ami le persone, non la puoi fare. Basta col dare la responsabilità solo ai politici: ne abbiamo anche noi, perché siamo noi che li votiamo”. E via così. Con tanti saluti a Salvini, ma pure ai tanti che scambiano la politica per uno sfogatoio (o per il regno dell’ipocrisia). Certo, non è forse un gran segnale per il paese – e per la sua presunta “intellighenzia” – se le cose più sensate su argomenti sensibili debba dirle oggi un intrattenitore, ma è anche questo lo specchio dei tempi. E del resto la differenza è sostanziale: Insinna i pacchi li regala in prima serata, il politicante te li rifila quasi sempre a tradimento. Davvero: applausi.