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 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

Kate Winslet o la rivincita di una grassa

Quel genio di attrice che è Kate Winslet, bellezza luminosa con le spalle larghe, da quando è famosa risponde a domande sul suo peso, come a sottintendere che sì, è bravissima, ha talento, ma non corrisponde ai canoni. Glielo dicevano anche i suoi insegnanti («Solo ruoli da ragazza grassa») ed eccola prendersi la rivincita ai Bafta, gli Oscar inglesi, dove ha vinto come migliore attrice non protagonista per Steve Jobs: «Ragazze, credete sempre in voi stesse».
Un riscatto partito dall’autostima. La chiave per vincere tutte le battaglie, l’alleata degli uomini, mai sfiorati dal dubbio di non valere. La sopravvissuta del Titanic, pelle di pesca, tre mariti, tre figli, ha lavorato su stessa come poche altre. E le donne, da Ragione e sentimento a Mildred Pierce si sono specchiate in lei, nella sua verità, nella sua faccia che dice: sono come te, ce la puoi fare. Non a caso in Holy smoke di Jane Campion il suo corpo nudo di ragazza ribelle disarmava Harvey Keitel. Per difendere quel corpo, imperfetto per Hollywood, la Winslet ha rivendicato l’unicità. Ha protestato contro il photoshop, quando si è vista con le gambe assottigliate nelle foto: «Cosa dico a mia figlia? Che se non ha le gambe magre non va bene?». Perché con l’autostima si acquista consapevolezza, e lei lo sa. «Da ragazza ero insicura ma con gli anni sono diventata più forte», ha confessato a Vanity Fair. «Non mi sono pentita di aver parlato dei problemi con la bilancia. Purtroppo l’argomento è sempre vivo e influisce davvero troppo sulla vita delle donne e la percezione che hanno di se stesse». La commedia L’amore non va in vacanza regala a tutte le Kate Winslet del mondo la battuta più bella sull’autostima: «Nei film c’è la protagonista e c’è la migliore amica», spiega il saggio Eli Wallach. «Tu, te lo dico io, sei una protagonista, ma per qualche ragione ti comporti da migliore amica». E Winslet, nei panni di Iris, autostima zerbino, sospira: «Quant’è vero, vado da una psicoterapeuta da tre anni ma non è mai stata così chiara con me».
L’autostima cambia la vita. Le donne con la loro consapevolezza spietata si mettono nell’angolo da sole, basta una parola o un’occhiata nello specchio perché la frase arrivi senza pensarci: «Che disastro». A Hollywood, dove la battaglia col corpo ha lasciato sul campo vittime illustri (cosa, se non la mancanza di autostima, ha trasformato in puma divine come Nicole Kidman o Meg Ryan?), una nuova generazione di star ha imparato ad affrontare l’insicurezza, parlandone apertamente, raccontando come hanno vinto la battaglia con se stesse. Il motto è: «Diventa quello che sei». Taylor Swift, che ha trionfato ai Grammy, ha lanciato il suo proclama: «C’è chi vorrà appropriarsi del vostro successo, di ostacolarvi, di prendere il merito delle cose che fate, della vostra fama. Concentratevi sul lavoro, non lasciate vincere questa gente». Una frecciata a Kanye West che con rara eleganza ha dichiarato: «Ho reso quella “puttanella” famosa». «Quando qualcuno dice che sei diversa, sorridi, alza la testa e sii orgogliosa» ha detto Angelina Jolie, tirata in ballo per l’eccessiva magrezza. Katy Perry non ha dubbi: «Non devi essere perfetta per raggiungere i tuoi sogni. Quando ho capito che stavo bene nonostante i movimenti imperfetti e che i miei denti troppo piccoli erano una mia particolarità, tutto ha iniziato a girare per il verso giusto». Sapersi accettare è un percorso che fanno milioni di adolescenti ma se cresci sotto gli obiettivi della macchina da presa e dei fotografi è più complicato. Emma Watson (la piccola Hermione di Harry Potter) oggi ha 25 anni e non si accettava: «Ho avuto problemi con la bilancia perché il mio corpo è cambiato ma ora mi piaccio: non voglio essere una bambola ma una persona vera. Non voglio sembrare tutti gli altri». Jennifer Lawrence, consapevole che Katniss di
Hunger games era un modello per le adolescenti, lo ha detto chiaro e forte: «Non morirò mai di fame per un ruolo, le ragazze non devono pensare: “Voglio essere come Katniss allora salterò la cena”. Durante gli allenamenti pensavo che volevo un corpo tonico e forte, non magro e denutrito». Ha il sorriso di chi ha vinto davvero.