la Repubblica, 18 febbraio 2016
«G’ho di’ “congratulazioni”... ’l ciapa otantamila euro l’ann per non fare un cazzo»
«G’ho di’ (gli ho detto) “congratulazioni”. Progetto dentiere pazienti anziani... ’l ciapa otantamila euro l’ann (prende 80mila euro l’anno)». «Il Mario?» «Sì, per non fare un caz...». Così un’intercettazione relativa all’inchiesta sulla sanità lombarda. Mancava giusto un tocco di Fo-Jannacci, e di dialetto meneghino, a queste vicende. Fra dentiere e «stecche» in denaro, per fare, diciamo, niente, il dialetto rende l’idea di pragmatismo spiccio, che freme solo davanti all’entità dei «danée» e allora dice «congratulazioni», con l’ironia del «comenda» che dice alla moglie «va’ [varda = guarda] che bel temp» quando piove a dirotto. Ci stava anche un’idea di Cochi & Renato, «bravo, sette più» (o settantamila e più). Il milanese semidialettofono ha sempre sentito, dentro al «Pirellone», l’eco del «pirlone». Poi pensa a chi ce li ha mandati, quelli, al Pirellone; magari un giorno o l’altro scoprirà che il pirlone è proprio lui.