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 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

La Cina piazza i missili sulle isole che si contende con Taiwan e Vietnam. Il Pentagono si preoccupa

Due batterie di missili terra-aria cinesi sono state scoperte grazie a foto satellitari a Woody Island, un’isola che fa parte delle Paracel, contese da Cina, Taiwan e Vietnam. È con ogni evidenza una mossa aggressiva per consolidare la presenza militare di Pechino nel Mar cinese meridionale. Woody (Yongxing in mandarino) sta diventando una fortezza, perché i cinesi l’anno scorso hanno migliorato la pista d’aviazione ed effettuato esercitazioni di atterraggio e decollo con i loro caccia J-11. I missili individuati sarebbero del tipo HQ-9, ordigni antiaerei con un raggio d’azione di circa 200 km, collegati a un sistema radar installato nell’isola a inizio febbraio. Capaci quindi di preoccupare il Pentagono che per rivendicare la libertà di volo e navigazione sta spingendo sue unità a ridosso delle isole contese. Oltre alle Paracel (Xisha in mandarino), circa 300 chilometri a sud della grande isola cinese di Hainan, Pechino reclama più a meridione l’arcipelago delle Spratly (Nansha), dove ha costruito negli ultimi due anni 7 isole artificiali dotandone 3 di piste utilizzabili da aerei militari. Per i cinesi si tratta di progetti a fine civile, per migliorare la sicurezza. Ieri il ministro degli Esteri cinese ha replicato alla domanda sui missili a Woody-Yongxing senza confermare né smentire, riaffermando che si tratta di territorio nazionale e che «è necessario dotarlo di difese limitate ma adeguate». Pechino sostiene che le remote Paracel, Spratly e in pratica il 90% del Mar cinese meridionale sono storicamente suoi. Quel mare è strategico per le rotte commerciali, i fondali sono ricchi di petrolio e gas. Il presidente Xi Jinping a settembre aveva promesso a Obama che le isole non sarebbero state militarizzate. Ora le batterie antiaeree di HQ-9 alle Paracel costituiscono un nuovo fronte di tensione, mentre Washington e Seul si preparano a schierare uno scudo antimissile in Corea del Sud in risposta ai piani nucleari e missilistici di Pyongyang.