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 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

La Merkel e i profughi, in tre punti

Per evitare una resa dei conti con il “quartetto del Muro”, con i partner dell’Est Europa riottosi ad accogliere profughi, ma anche con l’alleanza dei Paesi lungo il Danubio che stanno chiudendo i confini e vorrebbero tagliare fuori la Grecia, Angela Merkel andrà oggi al vertice europeo con una scaletta rivista. «Il nostro obiettivo – ha scandito ieri al Bundestag – è ridurre sensibilmente e in modo duraturo i profughi, per essere sicuri di poter aiutare tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto». Oggi un pre-vertice brussellese di 11 Paesi a guida tedesca con il premier turco Davutoglu avrebbe dovuto affinare un’intesa per realizzare almeno uno degli obiettivi del “Piano dei tre punti” che Merkel ha abbozzato in Parlamento, «presidiare i confini esterni della Ue». Dopo la bomba ad Ankara, Davutoglu ha cancellato il viaggio. E per la cancelliera il summit diventerà ancora più in salita. Intanto, su un punto a rischio barricate, ha già fatto marcia indietro. Se alla vigilia circolavano rumors su 250-300mila profughi da portare dalla Turchia nell’Ue all’anno, la cancelliera ha smentito che saranno discussi già oggi: occorre affrontare «un passo alla volta». Merkel punta, intanto, ad ottenere un impegno forte di Ankara a presidiare meglio i propri confini intercettando gli scafisti e riprendendosi i migranti che tentano di raggiungere la Grecia. È una corsa contro il tempo, ma è l’unico modo per contrastare il tentativo di tagliare fuori Atene da Schengen e la costruzione di nuovi muri.