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 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

Essere Lindsey Vonn. Intervista alla più forte sciatrice di sempre

Il sole di La Thuile sulla neve della Coppa del Mondo. Il sole della Val d’Aosta sul viso radioso di Lindsey Vonn, la più forte sciatrice di sempre. La donna che insegue gli uomini e che un uomo, l’immenso Stenmark, prima o poi sorpasserà. La donna che coniuga sport e glamour: stimata per quello che è e per quanto vince, seguita e gossippata quando sveste tuta e scarponi e da marziana delle discese diventa personaggio. Una sportiva-pin up, gentile e affabile. Un’occhiata ai tempi delle prove – tanto per cambiare è la migliore —, quindi la chiacchierata. Parlando di un po’ di tutto. Lindsey, ci ha sorpreso con le foto per Sports Illustrated : lei era nuda, ma «vestiva» un costume realizzato grazie al body painting. «Ho condiviso l’esperienza con altre due grandi colleghe (la tennista Wozniacki e la Rousey, atleta delle arti marziali, ndr ): ha richiesto 14 ore di lavoro, un giorno per andare ai Caraibi e uno per tornare. Mi sono divertita, ma non ero al cento per cento a mio agio con il mio corpo: ho dovuto forzarmi però alla fine quel costume era davvero speciale». È difficile essere Lindsey Vonn, sia sul fronte della sciatrice che si alza alle 5, sia su quello di una donna che è molto popolare? 
«Non è affatto facile: il segreto sta nel trovare il giusto bilanciamento. Poi ci sono situazioni particolari. Ad esempio, per quel servizio di Sports Illustrated avrei dovuto perdere del peso e apparire migliore agli occhi di qualcuno. Ma per me lo sci è prioritario e se la gente non gradisce come sono, è un problema suo. Non si può piacere a tutti. Però ho sempre cercato di essere la miglior persona possibile e di essere disponibile con i tifosi». 
Ci racconta, sci a parte, la vita della signora Vonn? 
«È una vita normale, come quella di molte donne. Faccio la spesa – e mi piace scegliere il vino, in particolare —, so cucinare. Ho dovuto imparare a pulire per bene la casa perché ho un cane (che di recente l’ha pure morsicata, ndr ). Vado in piscina, gioco a tennis e a bowling. Ho una sorella minore, ci piace passare del tempo assieme e fare cose cool». 
Ha detto che vorrebbe gareggiare contro gli uomini. 
«A causa degli incidenti gravi che ho avuto devo concentrarmi prima di tutto sui Giochi 2018: dopo, però, potrei pensare a questa sfida». 
Tanti sacrifici per diventare la Wonder Woman dello sci. Ma le è mancato qualcosa, in tutti questi anni? 
«Certamente. Non ho avuto un’infanzia normale, mi sono persa tante cose e ho anche vissuto episodi spiacevoli. Ma non cambio nulla: ho avuto una bella vita e grandi esperienze, ho conosciuto un mucchio di persone; amo quello che faccio e amo lo sci». 
Lei si è separata e ha detto di non volersi mai più risposare: è vero? 
«In linea di massima, sì». 
In Italia è in corso un aspro dibattito sulle unioni omosessuali, sulla stepchild adoption e più in generale sulla questione dei diritti civili. Lei che idea ha? 
«Ognuno dovrebbe essere libero di amare la persona con cui si trova bene. Ho amici gay e la cosa non mi disturba: devi poter sposare chi desideri». 
Si è ripresa da gravi infortuni, tra 2013 e 2014 la sua carriera pareva in pericolo: lo sforzo per recuperare è stato più fisico o mentale? 
«Dopo l’ultimo intervento la mia gamba s’era rimpicciolita ed era debole: solo io so quanto ho faticato per recuperarla. Ma ho dovuto aiutarmi con la testa: cercavo la luce alla fine del tunnel, volevo essere certa di tornare a sciare». 
È a meno 10 dalle 86 vittorie di Ingemar Stenmark: se batterà quel record, sarà la prova che le donne sono più forti degli uomini? 
«Non so se sia una dimostrazione in un senso o nell’altro. Ma per me, di sicuro, vorrebbe dire parecchio». 
Dicono che le sue curve in una discesa sono come le pieghe di un motociclista. Ama gli sport dei motori? 
«Sì. Più la F1, per la verità». 
Le mostriamo una foto di Hamilton. Lindsey, lo conosce? 
Lei rimane a bocca aperta, sorpresa. Sorride: «Sì, certo». 
È un bravo sciatore? 
«Ehi, Lewis è uno snowboarder (distinzione filosofica tra due modi di vivere la neve, ndr). Ma è bravo, quando scendiamo assieme riesce a starmi a ridosso: non è facile». 
Vi sentite ancora? 
«È mio amico, ci frequentiamo da due anni. Entrambi pratichiamo sport pericolosi, condividiamo le pressioni e le attenzioni dei media. E pure Lewis ama i cani: ne ha due». 
Le piacerebbe provare la Mercedes di Hamilton oppure la Yamaha di Rossi? 
«Sarebbe meno rischiosa la F1, ma mi piacerebbe provare pure la moto di Valentino». 
Un sogno irrealizzato? 
«Mi piacerebbe finire sulla copertina di Vogue». 
Ha in tasca una Visa con 5.000 dollari di credito. Che cosa compera? 
«Lascio a casa la carta di credito».