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 2016  febbraio 17 Mercoledì calendario

La nuova vita di Giampaolo Tarantini (quello che portava le ragazze ad Arcore)

Siamo a due passi da Ponte Milvio, cuore della movida serale tra i ragazzi di Roma Nord. Nel negozio American Industries, che, dopo un restyling totale, si è proposto di diventare un punto di riferimento per gli acquisti dell’abbigliamento per giovani, incontriamo Gianpaolo Tarantini. Ci ha dato appuntamento per una chiacchierata a proposito delle vicende di cui è stato protagonista.
Gianpaolo, che cosa ci fa lei qui?
«Capisco la sua sorpresa nel vedermi dietro il bancone di un negozio. Ma sa che io nasco imprenditore e ho sempre avuto il business nel mio Dna. Collaboro da diverso tempo con la mia compagna. Allegra. La assisto nella scelta dei prodotti e nella gestione del negozio. Non mi pesa occuparmi di questo settore che, fino a qualche mese fa, era del tutto estraneo alle mie esperienze. Allegra viene da una nota famiglia di imprenditori, ma io cerco di esserle utile, anche se a lei certamente non mancano né l’esperienza né l’entusiasmo necessari per avere successo in questa sua attività».
E quali sono i suoi compiti in questa nuova attività?
«Le mie giornate passano tra il negozio e le relazioni proprie di un imprenditore dell’abbigliamento. Per amore di Allegra, ma anche perché, mi interessa davvero, mi impegno nella ricerca di nuovi fornitori, nella visita alle esposizioni del settore e nella scelta degli articoli che meglio possano incontrare il gusto dei nostri giovani clienti. Devo dire che è davvero un lavoro impegnativo perché il nostro target si rivolge a quella fascia d’età nella quale si è più attenti alle mode e il codice di abbigliamento determina l’appartenenza a un gruppo. Siamo costantemente alla ricerca di nuovi brand tra i più attuali e di tendenza».
Nell’attuale momento economico, che certamente non è vivace, come vanno gli affari?
«È proprio nei momenti di crisi che si vede la capacità dell’imprenditore. In questo devo dire che Allegra sa interpretare al meglio le esigenze di una clientela vasta, ma selezionata. La sua famiglia è sul mercato da centovent’anni e questo rappresenta un vero e proprio record in un settore ad altissima volatilità».
Ma, a parte il lavoro, mi racconti un po’ del Tarantini privato. Sappiamo che, dopo molti anni di matrimonio, si è separato da sua moglie Nicla.
«Purtroppo tutto il complesso delle vicende giudiziarie e il clamore mediatico sollevato intorno al mio caso, hanno minato pesantemente il nostro rapporto. Negli ultimi tempi non facevamo che litigare, spesso per motivi che nulla avevano a che vedere con quello che dovrebbe essere un rapporto coniugale. Il clima pesante rischiava di influire anche sulla serenità delle nostre bambine. Nicla è stata fin troppo paziente e leale nei miei confronti quando ero dipinto nel peggiore dei modi, e di questo sento di doverla ringraziare. Però le cose non potevano andare avanti tra noi e quindi, di comune accordo e in modo civile, abbiamo deciso di separarci pur mantenendo tra noi un rapporto cordiale. Questo clima rasserenato influisce in maniera positiva anche sulle nostre bambine che spero non abbiano troppo sofferto per le tensioni in cui si sono trovate a vivere».
Con Allegra si è aperto un nuovo capitolo?
«Sì, mi è sembrato di voltare pagina. Dopo anni nei quali ho vissuto in una maniera quasi compulsiva al fine di raggiungere i miei obiettivi imprenditoriali, oggi ho riscoperto il valore di una vita più semplice, ma sicuramente più vera. Questo grazie soprattutto ad Allegra che con il suo affetto e la sua comprensione mi è stata e mi è vicina, facendomi ritrovare quella serenità e quella voglia di ricominciare che sono necessarie quando si inizia una nuova vita. Lei mi ha ricollocato anche nella vita sociale. Ogni giorno sono a contatto con ragazzi che, soli o con i genitori, vengono in negozio per scegliere qualche nuovo indumento di moda. Allegra mi ha dato davvero una seconda chance e sono intenzionato a non deluderla. È una donna speciale che riesce a conciliare il lavoro con il ruolo di madre affettuosa e attenta. Anzi, tanta è la sua generosità che ha accolto anche le mie figlie e si comporta come se fossero le sue. Rebecca e Ginevra la adorano e, specialmente Rebecca, la mia primogenita, ha preso la mia compagna un po’ come suo modello, copiandola anche nel modo di abbigliarsi e seguendo tutti i suoi consigli. Le sono davvero riconoscente per come mi aiuta a gestire una ragazza alle soglie dell’adolescenza, con tutti i problemi che questo comporta».
Mi tolga una curiosità: come ha fatto lei, con la sua fama di Don Giovanni pubblicizzata da tutti i giornali, a conquistare ancora la fiducia di una donna?
«Lascio rispondere lei».
Allegra. «Non è stato facile. Ho avuto tutti contro, dalla mia famiglia a tutte le mie amiche. All’inizio ero molto perplessa, anche se c’era qualcosa in lui che mi attirava da subito. Certo, era un personaggio borderline che non sapevo come interpretare, ma poi, conoscendolo meglio, ho scoperto le sue doti di umanità, di semplicità, di generosità e l’attenzione che sa riservare a chi ama. Con pazienza e anche con una serie innumerevole di piccole attenzioni (ride, ndr). Non si è mai presentato da me senza un fiore, mi ha saputo conquistare e, a mano a mano, ho fatto cadere tutte le mie prevenzioni. Oggi sono felice di stare con lui e sono innamorata di una persona speciale che non credo proprio meriti l’accanimento giudiziario che sta subendo. Gianpaolo è una persona perbene, umile e rispettosa degli altri. Sono convinta che sia stato travolto da una vicenda più grande di lui, che ha molti evidenti risvolti politici».
Torniamo a lei. Tarantini. Come ha preso la condanna a sette anni e dieci mesi per le sue “frequentazioni delle cene del presidente Berlusconi”?
«Stiamo aspettando le motivazioni, ma tutti ritengono la pena assolutamente sproporzionata e paradossale. Ricorrerò in appello. Io non ho mai obbligato nessuno a fare qualcosa contro la sua volontà. Ho ancora fiducia nella magistratura. Sono stato condannato per aver invitato alcune ragazze, con il loro pieno consenso, a una cena offerta da una persona importante, dal quale mi piaceva farmi considerare un uomo di mondo, un playboy corteggiato da molte belle ragazze. Voglio ripeterlo per l’ennesima volta: il presidente Berlusconi non è mai stato al corrente del fatto che io, in qualche occasione, aiutassi economicamente alcune di queste ragazze. Erano delle cene divertenti dove il padrone di casa si è sempre comportato, nei confronti miei e degli altri ospiti, in maniera impeccabile, come è nel suo stile, nello stile che tutti gli riconoscono».
Mi ha detto, però, che c’era una notizia, un segreto che ancora non ha raccontato.
Tarantini finalmente sorride, finalmente sereno dopo aver rievocato le sue dolorose vicende, e risponde:
«Sì, lo posso dire. Sono, anzi, siamo al colmo della gioia. Allegra e io aspettiamo un bambino!».