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 2016  gennaio 06 Mercoledì calendario

Gli euroburocrati si aumentano lo stipendio

L’economia europea ristagna, l’inflazione è ferma, Schengen collassa davanti ai flussi di migranti, ma gli stipendi degli euroburocrati salgono, come se tutto in Europa andasse per il meglio. Con il 2016 è scattato un aumento salariale del 2,4% per tutti i dipendenti dell’Unione europea (Commissione, Parlamento, Consiglio, Corte di giustizia europea), per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro di uscite all’anno in più per il personale delle istituzioni Ue. Anzi, come rivela il quotidiano (euroscettico) britannico Daily mail, l’aumento è addirittura retroattivo, calcolato cioè dal luglio 2015. Infatti nelle buste paga di dicembre i dipendenti della Ue si sono visti accreditare un bel bonus, che per il livello più alto, quello del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, vale 3,679.86 euro extra, un gradito regalo di Natale. Con il 2016 lo stipendio del numero uno di Bruxelles arriverà, con l’aumento del 2,6%, a 315mila euro, 6mila euro in più rispetto al 2015 («il 60% in più della retribuzione del primo ministro inglese» nota il quotidiano britannico), a cui aggiungere 64mila euro di rimborso per alloggio e spese varie, e – a fine mandato – una sorta di liquidazione di complessivi di 400mila euro (in tre anni) per «reinserirsi» nel mondo del lavoro dopo i cinque anni a Bruxelles.Ma l’aumento vale per tutti, non solo per il presidente della Commissione Ue e per i più alti funzionari europei. «Il documento riservato rivela che l’aumento di stipendio si applicherà a tutti i 55.000 i burocrati della Ue – scrive il Daily Mail -, e mostra anche come i numeri del personale sono aumentati enormemente». Dal 2000 il numero di personale impiegato nella Commissione è salito del 21,6%, quello del Consiglio europeo del 52,2%, nel Parlamento addirittura del 90,8%. Un invito a nozze per il leader del partito euroscettico Ukip, l’eurodeputato Nigel Farage, che attacca: «Questo premio incoraggerà Junker a fallire nuovamente e peggio. Con l’allarme sicurezza sempre più alto in Europa, viene da chiedersi per quale motivo la Commissione Ue venga premiata per aver sbagliato tutto».Il portavoce della Commissione Ue, a cui abbiamo chiesto una replica, spiega: «È il primo adeguamento salariale dopo quattro anni di congelamento degli stipendi che farà risparmiare un totale di 3 miliardi di euro entro il 2020, e 500 milioni l’anno nel lungo termine. Dal 2010 il personale della Ue ha perso quasi il 9 % del potere d’acquisto – più del doppio rispetto ai funzionari nazionali -. Questo aumento è il risultato di un nuovo sistema di aggiornamento automatico introdotto dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Ciò significa che i salari sono aumentati del 0,5%, in media, ogni anno dal 2010». Il calcolo del ritocco salariale, fatto da Eurostat, si basa su due fattori: i salari netti dei funzionari pubblici in 11 paesi membri rappresentanti l’85% del Pil europeo; e il tasso annuale di inflazione in Lussemburgo e Belgio, dove sono localizzate le principali sedi istituzionali europee. Nel 2010 era scoppiata una diatriba tra Bruxelles e Stati membri, decisi a non accordare l’aumento delle buste paga europee. Ma una sentenza della Corte di Giustizia europea ha dato ragione alla Commissione sulla legittimità degli aumenti annuali, che peraltro riguardano anche i dipendenti della stessa alta corte Ue. Stipendi molto generosi, che godono anche di una tassazione extranazionale, al 25%, un’aliquota che soprattutto i contribuenti italiani si sognano di notte.