Il Sole 24 Ore, 6 gennaio 2016
Intanto Smith & Wesson fa il botto a Wall Street
I titoli dei produttori di armi “sparano” all’impazzata sul parterre di Wall Street: l’effetto delle nuove regole annunciate dal presidente americano Barack Obama per ridurre la diffusione di arsenali letali è stato, all’apparenza, paradossale. La leggendaria Smith & Wesson, forte di azioni già salite del 140% nel corso del 2015, lunedì ha guadagnato un altro 6% e ieri ha messo a segno un altro rialzo dell’11 per cento. La rivale Sturm, Ruger & Co – a sua volta reduce da un più che ragguardevole balzo del 70% l’anno scorso – è stata poco da meno, ha preso il 3% lunedì e il 7% ieri. Paradossale, dicevamo, ma non troppo: da sempre il timore di nuove strette sulle armi, negli Stati Uniti, fa scommettere su ondate di acquisti di pistole, fucili e anche mitragliatori d’assalto, prima che queste possano entrare in vigore. Smith & Wesson, proprio nelle ultime ore, ha alzato le previsioni di profitto per il trimestre che terminerà in aprile e gli analisti hanno fedelmente migliorato i target per il titolo. In questo caso, forse, fuori da Wall Street c’è però chi si augura sinceramente che questa paura sull’efficacia della riforma, in futuro, si riveli fondata. Che cioè riesca davvero a interrompere un decennio di continua corsa al riarmo – e a stragi spesso incomprensibili, in media più di una al giorno – in America.