Grazia, 7 gennaio 2016
Alessandra Amoroso, per pigrizia, la messa la vede in televisione. Intervista
Non mi piacciono le interviste al telefono, perché perdi tutte le espressioni della persona con cui parli. Ogni tanto, però, capita di trovare dall’altra parte qualcuno come Alessandra Amoroso. Che, dopo dieci secondi, ti sembra un’amica. Una di quelle andate a passare le feste “giù” in Puglia, che tutto d’un fiato ti raccontano della cena di Natale, del Capodanno in famiglia e della gola infiammata: «Sto prendendo lo sciroppo, faccio l’aerosol. Poi torno a Roma, per riprendere le lezioni di canto e le sedute di logopedia. Dopo l’operazione alle corde vocali di agosto sono fondamentali». Il 2016 di Alessandra, anno in cui, il 12 agosto, compirà 30 anni, inizia con fuochi d’artificio: è testimonial del marchio di bijoux lolaandgrace e il 15 gennaio, dopo due anni di silenzio, pubblica il nuovo album Vivere a colori (Columbia).
Come sarà questo disco?
«Bellissimo, è il frutto di un anno intenso di lavoro. Non vedo l’ora di farlo ascoltare perché è più “sudato” degli altri, qui c’è la vera Alessandra che cresce, ci sono la mia ricerca musicale, tante sfumature, suoni stupendi. C’è la mia famiglia professionale di autori, produttori. E ci sono pure le mie foto».
Come è stato mettersi in gioco davanti all’obiettivo del fotografo Giovanni Gastel?
«Mi piace farmi fotografare, vestire, truccare: mi entusiasma vedermi diversa. Io, piccolina, con poche forme, mi considero “un tipo”, né bella, né sensuale. Apparire così donna in quelle foto mi ha divertito».
Dicono che lei sia sempre allegra, è vero?
«Sì. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Me l’ha insegnato mia madre Angela. È una donna sorridente, che parla anche con le pietre e che cucina da Dio. Però questo dicembre l’ho superata: la mia parmigiana di melanzane è più buona della sua».
Agli ultimi Mtv Awards ha vinto il premio Wonder Woman. Si sente mai come l’eroina dei fumetti?
«L’ultima volta è successo a un incontro a Marcianise, in provincia di Caserta. C’erano 2.000 persone, alcune mi aspettavano dalle sei del mattino. Io avevo appena avuto un grave lutto in famiglia, ma sono andata lo stesso e non ho smesso mai di sorridere. Se sto male, cerco di non farlo vedere agli altri».
Lei crede in Dio?
«Molto. Parlare con lui mi dà la forza di andare avanti. Anche se per pigrizia e mancanza di tempo la messa la vedo in televisione».
C’entra la religione nel suo impegno con Unitalsi, l’organizzazione che accompagna gli ammalati nei santuari come quello di Lourdes?
«Molti dei miei fan ne fanno parte e io stessa indosso sempre una fedina che mi ha portato una ragazza da Medjugorje. Non sono ancora andata in pellegrinaggio, ma aiuto in altri modi».
Che cosa l’ha spaventata di più dell’operazione alle corde vocali?
«Rimanere in silenzio per una settimana. La mia mamma mi prendeva in giro: “Adesso saremo tutti più tranquilli”. Il problema, però, è che, se non parlo io, ce troppo silenzio in casa».
Ha avuto paura di non potere più cantare?
«È la prima cosa che ho pensato: “Riuscirò a riprendermi?”. Quei due noduli, nel bene e nel male, erano i responsabili del mio timbro graffiarne. E se non fosse stato più così? La prima volta che ho emesso un suono dopo l’operazione volevo morire: avevo una voce gracchiante. Il mio cervello pensava un suono, dalla mia bocca ne usciva un altro. Ora posso dirlo: sì, ho avuto veramente paura. Per fortuna, con il giusto esercizio, sono tornata a cantare. E il timbro è rimasto lo stesso».
Che cosa avrebbe fatto, se non la cantante?
«Da ragazza sono stata animatrice, ho lavorato nei bar, ma su tutto ho sempre adorato fare la commessa».
Il video di Stupendo fino a qui, il suo ultimo singolo, è realizzato con spezzoni di video dei suoi fan che cantano la canzone. Qual è il suo preferito?
«Non potrei sceglierne uno solo, offenderei gli altri. Ci ho messo tanto a costruire un rapporto solido con chi mi segue. So che se smettessi di cantare e iniziassi a fare la commessa, mi verrebbero a trovare in negozio. Sono una di loro, magari ho solo avuto un po’ più di fortuna».
Fortuna o merito?
«L’una non esclude l’altro. Ho avuto la possibilità di prendere il treno, ma ho anche lavorato duro per sette anni. Credo di essermelo un po’meritato».
A parte la lealtà verso i fan, in quali valori crede?
«Nella famiglia, che è il mio fulcro, e nell’amicizia».
E l’amore? Pochi giorni fa è stata fotografata con un certo Stefano. Chi è?
«Non il mio manager, come hanno scritto i giornali. È il mio fidanzato, la persona che mi rende felice. E non dirò di più».
Neanche il cognome?
«Quella della cantante è la mia vita per gli altri e la racconto volentieri. Poi c’è quella privata, che non credo debba essere condivisa, anche perché ne fanno parte altre persone».
C’è un sogno che non ha ancora realizzato?
«Sposarmi e avere dei figli. Non adesso, magari, perché è qualcosa a cui devi dedicarti per bene. Ma prima o poi...».