La Gazzetta dello Sport, 6 gennaio 2016
Ritratto del timido Zidane, tutto calcio e famiglia
Uomo Real e family man: la foto consegnata ai giornali per sancire l’inizio dell’era Zidane alle merengues è la perfetta rappresentazione dell’universo di Zizou. Abbracciato a Florentino Perez, alla moglie e ai quattro figli. Ovvero: Madrid e famiglia, i suoi due grandi riferimenti. Chi lo conosce, infatti, lo descrive come una persona schiva (e si domanda se sarà in grado di reggere l’impatto mediatico del nuovo incarico). Di certo, alle telecamere e alla vita mondana Zidane ha sempre preferito il focolare domestico. I consigli di Véronique, la donna della sua vita; l’amore sconfinato per i figli, tutti calciatori.
Una fortezza costruita insieme a Véronique, l’amore di sempre: si sono conosciuti nel 1989, a Cannes, quando vivevano nello stesso foyer per giovani lavoratori. Lui studiava da campione nelle giovanili della squadra locale, lei da ballerina in una prestigiosa École. Timido anche allora, a lungo l’ha guardata senza trovare il coraggio di fermarla. Quando l’ha fatto non si sono più lasciati: si sono sposati nel 1994. Modella e ballerina, Véronique Lentisco-Fernandez è tutto fuorché una wag: donna di classe e di carattere, un po’ snob e riservata. Ha lasciato la danza per seguire il marito nelle varie tappe della sua carriera, ma dicono sia lei a portare i pantaloni in casa Zidane: Zizou ha sempre tenuto in forte considerazione il suo parere. Anche all’epoca del trasferimento dalla Juventus al Real. Lei, francese d’origine spagnola, non amava Torino: in cinque anni di permanenza rilasciò una sola intervista, per dire che quello non era il suo mondo. Appena poteva scappava al mare, nella sua Spagna. E nel 2001 si trascinò dietro anche il marito. Con Madrid, invece, fu amore a prima a vista.
La capitale spagnola è l’altra stella polare dell’universo di Zizou. Lì la famiglia Zidane è rimasta anche dopo la fine della carriera da calciatore (nel 2006) e prima dell’inizio di quella da dirigente (nel 2009). E ha messo radici profonde. Mamma Véronique sognava una bambina a cui trasmettere la passione per la danza: il destino le ha dato quattro maschi, tutti calciatori come il papà. E tutti madridisti: a Torino Zidane raramente li portava allo stadio a vedere partite e allenamenti, ma a Madrid li ha trapiantati nelle giovanili del Real. Elyaz e Theo (rispettivamente 10 e 13 anni) sono ancora piccoli, per il momento giocano a centrocampo e si divertono. Luca, 18 anni da compiere a maggio, è forse il più promettente della nidiata: portiere di talento, ha già debuttato nell’under 17 della Francia. E si è anche fatto notare per aver rifilato una testata a un avversario. Tale padre, tale figlio. Ma il futuro è suo.
Poi c’è Enzo, per cui Zidane si è anche attirato qualche critica: il maggiore (20 anni) dei quattro da adolescente sembrava un predestinato. Crescendo non ha mantenuto le attese, ma Zidane quando è arrivato sulla panchina del Castilla (la filiale del Madrid che gioca in terza serie) lo ha promosso dalla squadra C alla B. E lo ha anche fatto capitano, tanto da meritarsi delle velate accuse di nepotismo. Ma lui non ha fatto una piega, difendendo a spada tratta e continuando a schierare il suo erede, che ovviamente porta il 10 sulla maglia. E adesso chissà che non possa debuttare anche in prima squadra.
Completano il quadro familiare i fratelli Majid, Farid e Nourredine, che partecipano alla gestione di Zidane Diffusione, la società che cura i diritti d’immagine dell’ex Pallone d’oro. E Lila, protagonista suo malgrado di uno degli episodi più famosi della carriera di Zizou. La famosa testata nella finale mondiale del 2006 a Marco Materazzi, reo di aver insultato la sorella del francese, scatenando la sua reazione. La famiglia prima di tutto, appunto.