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 2016  gennaio 07 Giovedì calendario

Intanto Zalone ha aperto una società di produzione

A questo punto l’obiettivo per “Quo Vado?” di battere i campioni di incasso di sempre nei cinema italiani non appare più di tanto peregrino. “Titanic” (1997) è primo con 71,1 milioni, seguito da “Avatar” (film del 2009 con 66,8 milioni al box office). Il film con Checco Zalone, per la regia di Gennaro Nunziante, prodotto dalla Taodue e distribuito da Medusa (entrambe realtà della galassia Mediaset) è ancora lontano da questi incassi (31.230.640 euro al 5 gennaio). Ma in soli 5 giorni di programmazione ha già battuto il campione del 2015: “Inside Out” con 25,3 milioni al box office.
Insomma, gli ingredienti per bissare e anzi superare il successo di “Sole a Catinelle” (55,2 milioni) ci sono tutti. «Può parlare di successo inatteso solo chi non conosce il settore. Noi – afferma Giuseppe Corrado, amministratore delegato di The Space Cinema – ci aspettavamo un riscontro di questo tipo. Che comunque è andato un po’ oltre le aspettative. Per questo abbiamo anche rivisto la programmazione assicurando al film altre sale rispetto a quelle già previste, venendo incontro ai gusti del pubblico e senza causare disguidi». In pratica, grazie al digitale non è difficile proiettare film anche in sale dove magari c’è un altro film in programmazione, ma con minore o nulla affluenza. Modalità, questa, praticata anche da Uci Cinemas. «Quello del film di Zalone – spiega l’amministratore delegato Andrea Stratta – è un successo straordinario. Che, peraltro, arriva a inizio anno. Questo è un fatto estremamente positivo perché in genere i successi portano come effetto immediato un ritorno della gente al cinema».
“Quo Vado?” fa insomma fregare le mani a una filiera che inizia a rivedere qualche barlume di luce. E fa ovviamente sorridere produttore e distributore. Il film ha avuto un costo superiore ai 10 milioni. Un budget importante se si considera che la media per i film italiani e di poco inferiore agli 1,5 milioni (fonte Anica). Dato, quest’ultimo, sicuramente viziato dai tanti piccoli film. In genere, il 45% almeno degli incassi va agli esercenti, un 10% per il pagamento dell’Iva, poco meno dell’1% per i diritti musicali e il resto viene diviso fra produzione e distribuzione.
È chiaro che ci sono pochi dubbi sul ritorno economico del film. Forse anche per questo Zalone (il vero nome è Luca Medici) si è portato avanti con la sua “Officina 5.1”. Come riportato dall’agenzia Radiocor, la società è stata fondata nel 2014 con altri tre soci e iscritta ai registri Cdc nel novembre dello stesso anno. Si occuperà di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi. Oltre che attore, cantautore, musicista, Zalone sembrerebbe quindi pronto a vestire anche i panni del co-produttore.