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 2016  gennaio 07 Giovedì calendario

Sponsor, il tennis perde colpi

Il tennis, dal punto di vista delle sponsorizzazioni, vive una fase un po’ schizofrenica. Da un lato i tennisti sembrano aver perso smalto, sono sempre gli stessi nomi da una decina di anni, non si intravedono grosse stelle all’orizzonte e alcuni marchi internazionali preferiscono allora dirottare i loro budget di sponsorship personali verso altri lidi.
Dall’altro, tuttavia, il tennis come fenomeno sportivo e di massa sta invece attraversando un momento molto positivo, fioccano gli accordi commerciali per il circuito Atp, per i grossi tornei e con i network televisivi.
La notizia più negativa per il mondo della racchetta è sicuramente quella dell’addio di H&M. Il colosso svedese dell’abbigliamento, tre anni fa, era entrato a gamba tesa sul circuito mettendo sotto contratto il top player Tomas Berdych. Il quale, forte anche di un fisco invidiabile (è alto 1,96 per 91 chili), dopo qualche mese di rodaggio aveva iniziato a sfoggiare dei completini eccentrici (puntini, quadretti, stampe floreali, accostamenti cromatici azzardati), fonte di grandi discussioni dentro e fuori dai campi. Sembrava l’inizio di una nuova era per l’abbigliamento tennistico, meno legato ai marchi tecnici, più vicino, invece, ai brand fashion. E invece, dal gennaio 2016, il giocatore ceco, numero 6 del ranking mondiale, viene messo sotto contratto da un nome classico dello sport, Adidas, che nella top ten può anche contare su Jo Wilfred Tsonga, e che collabora, tra gli altri, pure con il numero uno italiano Fabio Fognini.
H&M, d’altro canto, saluta il circuito e resta senza nessun testimonial. Probabile che la decisione sia pure legata agli scarsi risultati di vendita delle collezioni ispirate al mondo del tennis e commercializzate nei negozi H&M negli ultimi tre anni.
Un brand storico dei campi in terra battuta, erba o cemento è Lacoste. Che, proprio a inizio 2016, pare voler ridimensionare la sua presenza come sponsor tecnico, non avendo rinnovato né il contratto con l’americano John Isner (numero 11 mondiale e numero uno in un mercato importante come gli Stati Uniti dove Lacoste era stata per anni presente con l’ex numero uno Atp Andy Roddick), né con il belga David Goffin, numero 16 in forte ascesa. Molla, quindi, i suoi due top player, rimanendo, comunque, partner di una folta schiera di altri giocatori meno prestigiosi, soprattutto francesi e spagnoli. Isner passa a Fila, mentre Goffin ha firmato con Asics.
Un altro brand storico, Ellesse, sta per scomparire dal circuito. Elina Svitolina, infatti, è appena entrata nel team di Nike, mentre il tedesco Tommy Haas, professionista da 20 anni, ormai gioca pochissimo (è crollato al numero 372 del ranking) e sta pensando al ritiro.
Nella top ten maschile, quindi, la catena di abbigliamento giapponese Uniqlo può contare sul numero uno Novak Djokovic e sul numero otto Kei Nishikori (che, tra l’altro, si è appena legato a vita al brand di racchette Wilson); Under Armour ha invece sotto contratto il numero 2 Andy Muray (il britannico abbandonò Adidas un anno fa); Nike gioca con Roger Federer (numero 3 che ha però terminato la sua importante collaborazione con Gilette, tanto che ultimamente si presenta sempre più spesso ai tornei con la barba lunga) e Rafael Nadal (numero 5, al quale, però, il colosso delle scommesse Poker Stars non ha rinovato il contratto di sponsorizzazione); Adidas, come detto, è con Berdych (numero 6) e Tsonga (10); e poi Yonex con Stan Wawrinka (numero 4), Lotto con David Ferrer (7) e Le Coq Sportif con Richard Gasquet (9).
Come si può notare, nei primi dieci posti della classifica vi sono tennisti sul circuito da moltissimi anni, e tutti sembrano aver già dato il meglio di quello che potevano offrire. E bisogna scendere al numero 28, Grigor Dimitrov, o al 30, Nick Kyrgios, per trovare talenti giovani che potrebbero potenzialmente entrare nella top five, ma che sembrano non essere sorretti a sufficienza dalla testa.
Se latita drammaticamente il ricambio generazionale, il tennis, però, interessa ancora tanto come fenomeno. Lo scorso anno 4,3 milioni di persone hanno staccato il biglietto per assistere dal vivo ai tornei Atp e l’audience televisiva è stata stimata in 880 milioni di telespettatori con una costante crescita nelle ultime stagioni. Le linee aree Emirates, dal 2016 e per cinque anni, diventano il premier partner del circuito maschile, con il più importante accordo di sponsorizzazione nella storia dell’Atp World Tour. Il circuito, peraltro, sarà composto da 62 tornei in tutto il mondo.
E se il gruppo bancario Barclays ha annunciato che il 2016 sarà il suo ultimo anno di sponsorship delle Atp finals di Londra, il brand Rolex ha invece prolungato fino al 2018 il suo legame con la Coppa Davis. Così come Lavazza è ormai diventato il caffè ufficiale di tutti i quattro tornei del grande Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open).