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 2016  gennaio 07 Giovedì calendario

Ecco chi è Renato Paratore, la nuova speranza del golf. Nipote del latinista, amico di Fiorello e tifoso della Roma

Nel 2014 ha vinto le Olimpiadi giovanili di golf a Nanchino. Ma lo scorso 15 dicembre Renato Paratore ha compiuto 19 anni festeggiando con un premio e la notizia dell’assegnazione all’Italia della Ryder Cup 2022.
Non solo: il suo presidente di federazione, Chimenti, le ha pronosticato un futuro radioso. 
«Il presidente è stato molto incoraggiante…». 
Beh, ha anche detto: «occhio che lo vediamo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro». 
«Ho cinque mesi in cui impegnarmi intensamente. Vorrei andarci alle Olimpiadi».
Ecco il primo obiettivo 2016.
«Io ci credo».
A Nanchino ha vinto quelle juniores.
«Un momento divertente, ma appartiene al passato».
Lo vogliamo dire che in fondo lei era già famoso?
«In che senso?»
Prima ancora di diventare campione di golf…
«Dobbiamo proprio?».
Su, non c’è niente di male nello svelare che lei è il Renatino di Fiorello.
«È un mio vicino di casa».
E...
«Quando faceva la trasmissione radiofonica alle 5 di mattina, uscendo mi incontrava e diceva sempre: ‘Renatinooo!!!’».
E meno male che è alto…
«Ma sono sempre stato il più piccolo di tutti. Anche al circolo».
E quindi tutti col diminutivo.
«Poi sono cresciuto tutto d’un botto, a 14 anni».
Comunque convive anche con un cognome importante.
«Mio nonno Ettore».
Chi non ha studiato sul manuale di latino di Paratore?
«Io ho fatto latino, ma solo col mio prof di italiano…».
I suoi genitori l’avevano minacciata: prima il diploma.
«Accontentati…».`
Quindi ora solo golf. Ma com’è nata questa passione?
«Un amico di mamma mi portò alle Querce e mi piacque».
Ecco, cosa le piacque?
«Il fatto che dura tanto, che bisogna stare sul campo».
Di solito sono sinonimi di noia.
«Col cavolo. Nel golf vedi bei posti, altro che».
Non le piaceva null’altro?
«Mi piace sciare, ma la gara dura solo un minuto…».
Ah, è un diesel…
«Serve anche per le fidanzate».
Chi critica il golf dice che è roba per anziani.
«Sciocchezze, il golf è pieno di ragazzi. Ed è divertente. Sai quando diventa per vecchi? Quando non prendi la pallina…».
Cos’altro le piace, al di fuori del ferro cinque?
«C’è la Roma calcio, ma mi fa soffrire».
Deve mettersi in coda. Altro?
«Mi piace il ping pong. E sono un ex giocatore di tennis».
Però è costoso, il golf.
«Smentisco anche questo. Non è costoso rispetto ad altri sport».
La sua stagione 2016 è già iniziata, e grazie alla Carta Europea può sfidare i più forti del continente.
«Vero, e l’esperienza serve. Sono in Sudafrica, mi attendono cinque settimane di fila all’estero».
Lei è la speranza, ma davanti ci sono Manassero e i Molinari.
«Grande rispetto, ma io cerco solo la mia strada».
E come deve essere un golfista?
«Tranquillo. Gentile. Freddo. E saper sfruttare le chance».