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 2016  gennaio 06 Mercoledì calendario

Decine di donne molestate a Colonia (con uno stupro) da migliaia di mascalzoni

La piazza del magnifico duomo di Colonia, accanto alla stazione centrale, alle vie del centro e ai musei più importanti, è il cuore della città renana. Da qualche anno la polizia ha accentuato i controlli in questa zona perché si moltiplicano le bande di borseggiatori, spesso extracomunitari, che derubano turisti e passanti. Tuttavia, quando un migliaio di uomini «di aspetto arabo e nordafricano» come li ha descritti il capo della polizia, Wolfgang Albers, hanno cominciato a radunarsi la sera di Capodanno sulla scalinata della cattedrale gotica, nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco. Verso la mezzanotte hanno iniziato a sparare petardi contro i passanti. Poi si sono sparsi per l’enorme piazza antistante alla cattedrale gotica e attorno alla stazione e hanno iniziato a muoversi in branchi, a circondare donne sole, a molestarle sessualmente – c’è stato anche un caso di stupro – a rapinarle.
Ubriachi e violenti
Vittime e testimoni coincidono, nelle descrizioni: parlano di uomini sbronzi e violenti, talmente aggressivi che uno di essi non si è fermato nemmeno davanti a una poliziotta e le ha infilato una mano nei pantaloni. Altre vittime parlano di gonne e slip strappati, palpeggiamenti, molestie fisiche e verbali. Una testimone ha raccontato alla Sueddeutsche Zeitung che la stazione era affollata di «persone dall’aspetto straniero» che l’avrebbero ripetutamente apostrofata con «puttana», «stupida zoccola» e insulti simili. «Non ho mai visto tante donne piangere», ha raccontato al quotidiano bavarese.
Un caso senza precedenti, che fa pensare ad un attacco organizzato: è avvenuto in modo simile – anche se in scala più ridotta – in altre due città tedesche: Amburgo e Stoccarda. Negli ultimi cinque giorni nella sola Colonia gli agenti hanno raccolto novanta denunce, arrivate man mano che il caso cresceva. La maggior parte riguarda furti o rapine, ma circa un quarto delle vittime dichiara di aver subito violenze sessuali.
La polizia sotto accusa
Angela Merkel ha parlato di «attacchi ributtanti che richiedono una risposta forte da parte dello Stato, a prescindere dalle origini» degli aggressori. La cancelliera è in contatto con la sindaca di Colonia e con il ministro dell’Interno De Maizière che la aggiornano sulle indagini. Ma è chiaro che le presunte origini extracomunitarie dei molestatori stanno alimentando la polemica: l’estrema destra chiede tout court il rimpatrio di tutti i profughi, la capa della destra populista Afd, Frauke Petry, ha dichiarato che «sono le conseguenze di una politica migratoria e dei profughi catastrofica». E la polizia della città renana è sotto accusa per aver sottovalutato gli episodi, per essere intervenuta troppo tardi.
Secondo il Koelner Stadtanzeiger, tra i molestatori e le vittime sarebbero emersi alcuni profughi, altri media ne smentiscono la presenza, tra gli aggressori. Anche la sindaca di Colonia, Henriette Reker, nega ci siano rifugiati tra i molestatori. Ma la verità è che gli inquirenti brancolano nel buio: ci sono stati cinque fermi, non si sa neanche se si tratti di persone collegate alle aggressioni. Nel frattempo ad Amburgo le denunce sono una decina e la dinamica raccontata dalle vittime è identica: donne isolate, circondate da gruppi di uomini stranieri, ubriachi che le insultavano e le toccavano.
Il capo del sindacato della polizia, Rainer Wendt, non pensa che dietro l’attacco ci sia la criminalità organizzata ma «un attacco concordato da persone che hanno sfruttato la folla per dileguarsi, complici il buio e l’effetto sorpresa delle aggressioni». Una sorta di orrendo flash mob, forse organizzato via Internet: la polizia sta cercando indizi. Ma le certezze dell’inizio, quando alcuni pensavano si trattasse delle solite bande di rapinatori e borseggiatori che hanno reso il centro di Colonia più insicuro da qualche anno a questa parte, sono rapidamente svanite.