La Gazzetta dello Sport, 7 gennaio 2016
Sarebbe bello tornare a occuparsi delle simpatiche beghe nostrane, i Renzi, i Berlusconi e via scherzando
Sarebbe bello tornare a occuparsi delle simpatiche beghe nostrane, i Renzi, i Berlusconi e via scherzando. Purtroppo il mondo ha una gran voglia di menar le mani e oggi è necessario dedicare “Il Fatto del Giorno” alla bomba H fatta scoppiare dai nordcoreani nella parte orientale del Paese, con allarme mondiale elevatissimo e quasi palpabile.
• Uno può, alzandosi di malumore la mattina, far esplodere un ordigno nucleare come se niente fosse? Non ci sono accordi che lo vietano?
Esiste il “Trattato sul bando dei test nucleari” al quale aderiscono, rispettandolo rigorosamente dal 1996, 183 paesi. Ma non vi aderisce la Corea del Nord, che ha fatto negli ultimi anni, con quello di adesso, quattro test nucleari ed è stata sanzionata per tutti e quattro. Il Trattato è stato sottoscritto in ambito Onu, dove è stata messa in piedi un’Organizzazione che sorveglia il suo rispetto e che è guidata da un africano del Burkina Faso di nome Lassina Zerbo. Zerbo ha invitato i nordcoreani a sottoscrivere il trattato e a smetterla con gli esperimenti. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha organizzato una riunione d’emergenza al Palazzo di Vetro per prendere qualche decisione. Anche se il dittatore nordcoreano Kim Jong-un (33 anni domani) passa per un buffone, si tratta comunque di un buffone sanguinario che governa avendo sterminato la sua famiglia e che spende i soldi per le bombe atomiche mentre il suo Paese è alla fame. Questo risulta a tutti gli osservatori internazionali, tranne che ai nostri Salvini, capo della Lega, e Razzi, pittoresco parlamentare abruzzese regalatoci da Di Pietro e finito poi con Berlusconi, ben noto per l’imitazione irresistibile che ne fa Crozza. Ieri Razzi, chiamato subito da quelli della Zanzara, ha detto testualmente: «Non vogliono buttare la bomba, la tengono in cantina bella chiusa. Non c’è da preoccuparsi, si vogliono solo difendere. Il terremoto? Ma quando mai, i terremoti vengono anche senza la bomba. Comunque la tengono bella chiusa a chiave in cantina, non la adoperano di sicuro. Kim Yong-un è una bravissima persona, il Paese è pulito, funzionante, tutti i giovani lavorano, non c’è nemmeno un disoccupato».
• La bomba ha provocato un terremoto?
C’è stato un terremoto di magnitudo 5.1 a 19 chilometri da Sungjibaegam, nei pressi di un sito militare che i nordcoreani adoperano per i loro test nucleari. Secondo il comunicato ufficiale del governo («abbiamo fatto esplodere con successo il nostro primo ordigno termonucleare all’idrogeno»), la bomba è stata fatta scoppiare lunedì mattina alle 10 locali (le 2.30 da noi) a Punggye-ri, 49 chilometri a nord di Kilju. Sulle prime s’è pensato che Kim avesse profittato di un terremoto naturale per millantare una bomba H. Ma i giapponesi dicono che il terremoto è artificiale, dunque la notizia dovrebbe essere vera. Però sia i servizi nipponici che quelli sudcoreani non hanno rilevato radiazioni nell’aria che circonda la zona dello scoppio. Quindi dovrebbe essersi trattato di un’esplosione sotterranea. Ci vorranno parecchi giorni per capir bene di che si tratta.
• Scopo dell’esperimento?
Dicono i nordcoreani che continueranno a rafforzare il loro programma nucleare al fine di proteggersi contro le politiche ostili degli Stati Uniti. Letteralmente quella americana viene definita «politica di aggressione». L’intenzione di Kim, che alcuni giudicano un pazzo (ma è una spiegazione troppo facile ed è meglio non farne uso), potrebbe essere quella di costringere il resto del mondo ad allentare le sanzioni, che sono pesantissime (nessun import-export con loro, limitazioni importanti a una quantità di politici e funzionari nordcoreani, ecc.). Oppure di ottenere un prestito. Insieme con questo potrebbero esserci problemi importanti di politica interna e questioni sociali gravi. L’annuncio della bomba è stato dato in tv e il popolo è stato invitato a riversarsi in piazza per ascoltare. Gennaio deve comunque essere un mese difficile per loro: l’anno scorso, a gennaio, pirati informatici nordcoreani attaccarono il sito della Sony. La scusa era l’uscita del film Interview.
Ci furono sanzioni anche allora, come ce ne saranno adesso, anche se non so che cosa resti più da sanzionare.
• Conseguenze politiche?
La conseguenza politica più allarmante è che anche il Giappone si costruisca la bomba atomica ed entri a far parte delle potenze nucleari. I nordcoreani sono protetti dai cinesi ai quali però questi colpi di testa, reali o apparenti, non piacciono per niente. Pechino non si fa forzare la mano volentieri.
• I cinesi non hanno già una qualche questione con gli americani laggiù nel Pacifico?
Appunto, c’è il contenzioso intorno alle isole Senkaku e l’evidente volontà di Pechino - se le difficoltà economiche non manderanno a rotoli quel regime - di cacciare indietro gli Stati Uniti. Non era proprio necessaria, per ravvivare il quadro, la bombetta di Pyongyang.