La Gazzetta dello Sport, 5 gennaio 2016
I 77 acquisti in un giorno del Barcellona
Ha 17 anni, quasi 18. Viene dalla Corea del Sud e porta il soprannome di nuovo Messi. Lee Seung-Woo sarà il 77° contratto depositato dal Barcellona in questo mercato di gennaio, ora che il blocco è finito. Ma non uno dei tanti: gli esperti lo considerano uno dei migliori talenti al mondo, per la dirigenza catalana il suo acquisto in prospettiva è forse più importante di quelli di Arda Turan e Aleix Vidal. È anche la causa della sanzione che ha colpito i blaugrana.
Il 1° gennaio 2016 è scaduto il fermo del mercato che ha impedito al Barça di tesserare giocatori per tutto il 2015. Per rifarsi la società alla prima data utile ha ufficializzato ben 77 nuovi acquisti (fra prima squadra e giovanili). La fine di un incubo, iniziato nell’aprile 2014 con la squalifica per irregolarità nel tesseramento di dieci minori. Fra questi, anche e soprattutto Lee Seung-Woo: classe 1998, il piccolo fenomeno coreano sarebbe stato alla base dell’esposto anonimo che ha innescato l’inchiesta Fifa. Secondo indiscrezioni (più volte smentite), la segnalazione proveniva da Madrid. Di certo, il Real aveva messo gli occhi addosso al ragazzino, e durante la squalifica ha anche provato a strapparlo ai rivali. Inutilmente.
«È il tipo di giocatore che per avere muoveresti cielo e terra», diceva il suo allenatore nelle giovanili della Corea. Avrà pensato così anche il Barça, che per paura di perderlo non ha voluto aspettare la maggiore età, contravvenendo alle norme che vietano i trasferimenti di stranieri minorenni. Scovato a 12 anni nella Danone Nations Cup (una delle maggiori competizioni per bambini) del 2010, subito bloccato e inserito ne La Masia (la cantera blaugrana), nel 2011 al suo primo torneo con il Barça ha segnato 13 reti in 10 match; nel 2012 è stato capocannoniere del prestigioso trofeo Johansson; nel 2013 al debutto con la nazionale Under 16 ha firmato quattro gol. Numeri da predestinato. Da «nuovo Messi».
L’azione tipo di Lee Seung-Woo è la stessa di Leo: partire da metà campo, saltare avversari come birilli e battere il portiere. In comune hanno anche l’altezza (170 centimetri, ma potrebbe crescere ancora), la velocità e l’incredibile propensione al gol. Di diverso c’è il piede (Lee è destro, altri lo paragonano a Neymar) e quegli occhi a mandorla che fanno sperare alla Corea di aver trovato il nuovo fenomeno del calcio mondiale. Lo stesso si augurano in casa Barcellona. Per tesserarlo dovranno aspettare ancora un giorno: domani è il suo 18° compleanno, potrà finalmente firmare il contratto e vestire la maglia che ha sognato per anni. Potrebbe essere inserito direttamente nella squadra B (in terza serie), dove è stato promosso la scorsa estate. Dirigenti e tifosi non vedono l’ora di vederlo all’opera. E capire se il ragazzino, che non è stato pagato nulla ma è costato carissimo al Barcellona, valeva davvero un caso internazionale e un anno di blocco del mercato.