Il Sole 24 Ore, 5 gennaio 2016
Il Vietnam lascia scivolare la sua moneta
Il Vietnam asseconda la corrente dei mercati e lascia scivolare la propria moneta: la Banca centrale (State bank of Vietnam – Svb), ieri mattina, ha annunciato il passaggio a un sistema di cambio più flessibile. Il dong può oscillare in una banda di tre punti percentuali sopra o sotto la parità centrale con il dollaro, stabilita dalla Svb. D’ora in avanti questa parità sarà decisa ogni giorno in base a una media ponderata delle quotazioni del dong nel mercato interbancario del giorno precedente sulle otto valute più importanti nei rapporti commerciali del Paese: dollaro statunitense, yuan, euro, yen, dollaro taiwanese, won sudcoreano, bath thailandese e dollaro di Singapore.
La svolta è una risposta alla normalizzazione monetaria avviata dalla Federal Reserve statunitense e alla flessione dello yuan, fenomeni che trascinano verso il basso le monete di tutta la regione. L’anno scorso il dong ha perso quasi il 5% contro il biglietto verde, molto meno del -19% accusato dal ringgit malesiano e del -10% della rupia indonesiana. Per sostenere il tasso di cambio, nei mesi passati la Svb ha ridotto le proprie riserve valutarie a 31 miliardi di dollari alla fine di settembre, rispetto agli oltre 37 miliardi di tre mesi prima.
Allo stesso tempo, ieri la Svb ha abbassato la parità centrale sul dollaro (dello 0,03%), che teneva ferma dal 19 agosto, quando l’aveva tagliata dell’1%. Il nuovo regime di cambio dovrebbe poter risparmiare alla Banca centrale svalutazioni secche, permettendo al dong di seguire più da vicino i movimenti di mercato.