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 2016  gennaio 05 Martedì calendario

Il lato oscuro (e occulto) del Pop

Ecco che rispuntano le corna. E la coda. E la nuvoletta di zolfo. Pur se stavolta l’armamentario satanico non è quello del luogo comune rock: la simpatia per il diavolo degli Stones, i messaggi subliminali esoterico-crowleyani dei Led Zeppelin, i colpi di teatro splatter di un Ozzy Osbourne che addenta sul palco un pipistrello (pare credendo fosse di plastica, invece qualcuno gliene aveva tirato uno vero: orrore o errore?).Stavolta sarebbero le popstar e il music business i veicoli per il ritorno del maligno. E non parliamo solo di figure già discusse come Madonna, ma di insospettabili come Adele. La cantante che con le sue pene d’amor modulate fa piangere il mondo si è presentata sulla copertina di una nota rivista con una foto in cui si copriva un occhio. Secondo alcuni allusione classica al «terzo occhio» o «occhio onniscente». Concetto e simbolo sapienziale antico e diffuso, che è diventato elemento essenziale della tradizione massonico/esoterica. E che ritroviamo negli scatti, ad esempio, di Beyoncé, Rihanna, Miley Cyrus, Eminem, The Weeknd e tanti altri. La rassegna più aggiornata del travestitismo satanico, esoterico, massonico in chiave pop la troviamo sulla pagina Facebook di Emanuele Fardella, già autore di due libretti pieni zeppi di esempi, Il lato occulto della musica (Clc, pagg 96, 5 euro) e Oltre la musica. Simboli e messaggi subliminali (Vita Edizioni, 96 pagg 5, 70 euro).A riguardo, secondo Fardella, uno dei personaggi chiave sarebbe Jay Z. Rapper salito agli altari (neri?) del pop, produttore dal successo inesauribile, marito di Beyoncè e vero Re Mida della musica dal patrimonio stimato di mezzo miliardo di dollari, farebbe anche parte della loggia Freemasonry. Le sue fotografie sono infatti un tripudio di terzi occhi (con piramide o meno), i suoi testi, come quello di Empire state of mind, cantata con Alicia Keys, non mancano di messaggi anticristiani («Gesù non può salvarti/ la vita inizia quando la chiesa finisce»), certe sue t shirt parlano chiaro: su quella che indossa nel video di Run this town si vede la scritta «Do what thou wilt» («Fai ciò che vuoi»), motto della O.T.O. Ordo Templi Orientis di Aleister Crowley. Insomma, non ci facciamo mancare niente. Nemmeno, a quanto scrive Fardella, il Complotto. Buona parte delle popstar attuali sarebbero un prodotto del cosiddetto «Progetto Monarch», una branca del progetto Mk Ultra, messo in piedi dalla Cia nel periodo della guerra fredda «allo scopo di influenzare il comportamento di determinate persone» e a sua volta derivato da esperimenti nazisti. C’è tutta una letteratura, non sappiamo bene quanto attendibile scientificamente, sulle tecniche di persuasione occulte usate dai servizi segreti di vari paesi. La costante sarebbe la volontà di ri-programmare il comportamento creando dei violentissimi traumi (fatti di abusi, droga, satanismo) che si trasformerebbero in rimozioni e trasformerebbero le vittime in soggetti pilotabili. Vera o meno che sia la spiegazione d’appoggio è suggestivo nel senso del noir dare un’occhiata ai simboli. Ad esempio, scrive Fardella, il video di Russan Roulette di Rihanna, comprenderebbe diversi segni Monarch, uno per tutti, la protagonista in cella mentre un addetto manipola i suoi pensieri. Un paio di costanti del pop, come i riferimenti robotici al film Metropolis di Fritz Lang e quelli a Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol, sarebbero altri segnali. Altro elemento interessante, stavolta riconducibile al tema diabolico della possessione, sarebbe il fatto che molte popstar raccontano l’esistenza di un loro doppione totemico, immaginario ma vero, che presiederebbe alla loro parte creativa. Per Beyoncè si tratta di Sasha Fierce, per Lady Gaga di Jo Calderone, per Nicki Minaj è Roman Zolanski (se avete colto delle assonanze col nome del regista di Rosemary’s Baby avete ragione). E come non menzionare Slim Shady, il lato cattivo del supervirtuoso del rap Eminem?Insomma carta canta, musica suona, e i simboli si svelano. Il pop traffica con l’occulto non meno del satanico rock. E aggiungiamo che quest’ultimo maligneggiava seguendo da una parte il sulfureo blues, dall’altra i poeti maledetti della tradizione europea. E che tutti questi fenomeni sono delle costanti da un certo periodo storico in poi, da William Blake a Milton, all’armamentario tardoromantico di carne, morte e diavolo, al demonismo alla pappa col pomodoro dell’inno a Satana di Carducci. E siccome se abbiamo un paradigma non serve ipotizzare un complotto per spiegare le cose, bisogna aggiungere che la trasgressione, la dissacrazione sono la tendenza principe del moderno e del postmoderno. Quindi non inquietiamoci per il complotto e prendiamo serenamente atto di un fatto. Come spiega l’inizio del Vangelo di Giovanni, è il mondo che è diabolico. Mica solo il pop.