il Giornale, 5 gennaio 2016
Sallusti parla dei 1.144 giorni passati dalla caduta di Berlusconi, tra Bocconi, Sorbona e Ferrari
Ancora qualche ora di vacanza e poi si ricomincia. Oggi sono 1.144 giorni che in Italia governa un premier non eletto, 681 solo quelli dell’era Renzi. È infatti dal 16 novembre 2011, ultime ore del governo Berlusconi, che a Palazzo Chigi non siede un primo ministro scelto dagli italiani. Chi non deve rispondere agli elettori può permettersi tante cose. L’ultimo sopruso è di ieri, con il mancato pagamento di milioni di pensioni. Renzi ha deciso di lucrare anche sugli interessi, lasciando i nostri soldi qualche ora in più nei suoi forzieri. Piccole cose da piccoli uomini che provocano grande paura e aumentano la sfiducia di tanta brava gente che passa il mese a contare le ore che mancano al ritiro della pensione. Ma si sa, Renzi è maestro nel violare i patti e nell’usare chiunque. Non ha una maggioranza per fare le riforme? Ecco pronto il patto del Nazareno con Berlusconi. Non ha la maggioranza per eleggere i giudici costituzionali o fare la legge sulle unioni omosessuali? Ecco che va bene allearsi agli odiati grillini.
Uno potrebbe dire: bravo, l’importante è il risultato. Già, sono bravi anche gli speculatori che fanno soldi sulle disgrazie altrui, i faccendieri che nell’ombra combinano grandi affari, i mercenari che uccidono i nemici di chi li paga. Ma che c’entrano questi signori con la democrazia? Dove sono i valori, la coerenza, il rispetto della volontà popolare? Questo paese da 1.144 giorni è in mano a mercenari e faccendieri. Che poi indossino il loden come il bocconiano Mario Monti, che insegnino alla Sorbona come Enrico Letta, che siedano al fianco di Marchionne in Borsa come Matteo Renzi, poco ci rassicura. La Bocconi, la Sorbona e la Ferrari sono eccellenze di cui andare fieri, non sono la democrazia. Anzi, sono lobby che legittimamente la democrazia cercano di piegarla a loro vantaggio.
Se Renzi si occupasse un po’ più dei pensionati invece che fare passerelle in Ferrari, starebbero sicuramente meglio sia i primi sia la seconda. Ma per farlo ci vorrebbe un premier che avesse il senso dello Stato e non di se stesso. Tipo un premier eletto dagli italiani e non da Marchionne.