la Repubblica, 5 gennaio 2016
Il primo giorno della Ferrari a Piazza Affari non è andato poi così male
Alla fine della prima giornata di quotazione italiana il titolo Ferrari chiude leggermente sopra l’avvio, a 43,67 euro (contro 43).
L’azione Fca, depurata dal valore della Rossa, chiude a 8,15 euro. I due titoli insieme concludono a un valore di 12,5 euro (ogni titolo Ferrari ne vale 10 Fca), leggermente al di sotto dei 12,97 dell’ultima quotazione del 30 dicembre. In una giornata di turbolenze sulle Borse mondiali può essere considerato un buon risultato. Sergio Marchionne è prudente: «Fare valutazioni dopo poche ore di contrattazioni non è possibile. Aspettiamo qualche giorno». In effetti ieri è arrivato sul mercato l’80 per cento di azioni Ferrari, un pacchetto consistente da far digerire alla Borsa.
La quotazione italiana (a Wall Street il titolo Ferrari è già presente) arriva alla riapertura di Piazzaffari nel 2016. Davanti all’ingresso sono schierati i bolidi di Maranello, la facciata e la sala del parterre sono rivestite di rosso. Gli azionisti John Elkann e Piero Ferrari, i manager Marchionne e Amedeo Felisa, suonano la campana che dà l’avvio alle contrattazioni. Presenza d’eccezione quella del premier, Matteo Renzi: «Finalmente l’Italia c’è», dice. E aggiunge: «Abbiamo trascorso l’ultimo anno a recuperare sul passato, ora dobbiamo dedicarci ad anticipare il futuro». Il premier racconta di aver chiesto lui a Marchionne di prevedere una quotazione italiana. Poi però ammette: «Magari ci aveva pensato da solo». John Elkann arriva con la famiglia e spiega che «ora anche Fca avrà un perimetro più chiaro e focalizzato». Nella conferenza stampa successiva Marchionne ringrazia Renzi «per quel che sta facendo per il Paese» e ne condivide «l’ottimismo per il 2016». Poi regala una battuta sul suo futuro personale: «Dopo Fca? Magari faccio il giornalista. Certo non il politico». L’ad annuncia un bond Ferrari per il primo semestre 2016 e promette una distribuzione di dividendi «piuttosto alta» confermando che verrà leggermente alzata la produzione della Rossa da 7.700 pezzi a 8-9.000 all’anno entro il 2019.
Nella giornata dell’auto si segnala il boom del mercato italiano che a dicembre sale del 18,6 per cento e chiude l’anno con un più 15,7.
Dagli Usa invece arriva la conferma che i guai Volkswagen non sono finiti. Il governo intende fare causa alla casa tedesca per una multa che potrebbe arrivare a 19 miliardi. In Italia l’ad Massimo Nordio ha convocato il sindacati il 20 gennaio per discutere dei riflessi italiani dello scandalo.