Corriere della Sera, 5 gennaio 2016
Marchionne tratta con Google per l’automobile pulita
«Inizia una nuova stagione» così ha dichiarato Sergio Marchionne, non solo per Ferrari, anche per Fca. Si aprono scenari inediti, con investimenti dedicati alle tecnologie che possono ridurre le emissioni di gas nocivi, al di sotto dei limiti in vigore e in previsione delle ulteriori regolamentazioni che tutti gli Stati applicheranno. Secondo fonti qualificate, Fca sta lavorando con Google, nella massima riservatezza, per stabilire una solida collaborazione che porterà alla nascita di una generazione di automobili capostipiti di una storia di ingegneria inedita. Non solo legata alla guida automatica senza conducente, ma finalizzata all’eliminazione dei gas nocivi. I Centri di ricerca del gruppo italoamericano (85 globali), in particolare quello di Detroit ( un’eccellenza, con una squadra dedicata allo sviluppo dell’alimentazione elettrica) e quello di Torino (fondato nel 1978, interagisce con oltre 170 università e 1700 partner industriali in tutto il mondo) lavorano in simbiosi per progettare ogni variante di propulsione pulita. A Detroit, la prossima settimana, Chrysler presenterà una nuova generazione di minivan dotata del primo ibrido plug-in in questo segmento. I tecnici di Auburn Hills hanno realizzato, inoltre, una trasmissione destinata a offrire prestazioni che superano la tecnica odierna e coinvolgono anche la trazione integrale. Nel piano quinquennale che è stato presentato da Marchionne, nel 2014, era già stata annunciato un progresso di tecnologia mild-hybrid, nella formulazione BSG (Belt Starter-Generator), esempio di orientamento verso un’ecologia efficiente che arriva a ridurre i consumi fino al 10%, nel traffico cittadino, con i sistemi stop-start. Fca ha guidato l’innovazione nel campo dei motori diesel (cui tutte le case concorrenti si sono ispirate) con l’iniezione diretta di carburante nei cilindri, ad alta pressione Multijet e per i benzina, con il brevetto MultiAir. Il Lingotto sta investendo ingenti risorse per arrivare a essere un riferimento anche in questo capitolo dell’innovazione. Intanto se Cina e Brasile segnano un forte rallentamento, dovuto alla contrazione economica del Paese, in Europa, dopo più di dieci anni, Fca torna, nel 2015, in attivo. Era previsto il raggiungimento di un risultato di parità, invece, a fine gennaio, dovrebbe essere annunciato un utile sopra le aspettative. Con l’Italia che esce da protagonista, in un mercato che a dicembre è salito del 18,65%, Fca ha immatricolato un più 27,1% rispetto al 2014, chiude l’intero anno in crescita del 18,3%, contro il 15,75% del mercato, con 446 mila vendite ed una quota del 28,3%. La conferma del riconoscimento è arrivata da Moody’s, l’agenzia che ha promosso Fca rivalutando al rialzo l’outlook da stabile a positivo. Exane Bnp Paribas ha confermato il rating a neutral riconoscendo che non mancano le opzioni per massimizzare il valore di Fca e sottolineando come Peugeot offra interessanti sinergie. Questo matrimonio «s’ha da fare?».