ItaliaOggi, 2 gennaio 2016
Un consiglio a magistrati e prefetti: ignorate le tv, i politici vi usano per abbandonarvi appena non servite più
Causa il mestiere che faccio, sono diventato un consumatore spietato, direi seriale, di telegiornali e di talk show e, lo confesso, sono molto colpito dal mutamento progressivo dei comportamenti degli addetti ai lavori. Mi pare assistere a un progressivo strip tease, ogni volta più spinto. Perciò provo tristezza nel vedere in tv i grand commis dello Stato, verso i quali ho grande considerazione: magistrati, prefetti, forze dell’ordine, alcuni di loro ormai scimmiottano politici e loschi membri della società civile. I nostri politici, in questa fase storica per loro drammaticamente critica, si nascondono dietro costoro per mascherare le loro inettitudini: ormai la loro strategia è chiara, dedicano tutte le loro capacità ed energie per essere eletti o rieletti, pur sapendo di non essere poi in grado di realizzare le promesse fatte.
Hanno allora messo a punto un curioso processo: a) colgono l’occasione di un evento critico per proporre un membro (di norma mediocre o bollito) della società civile (per esempio, Marino); b) quando costui dimostra la sua inettitudine lo fanno dimettere. Anziché ammettere l’errore di scelta, lo distruggono umanamente fingendo di dimenticare tutte le lodi che gli avevano prima fatto.
In questo caso hanno gettato nella mischia due prefetti, due alti magistrati. Il lavoro che possono svolgere, stante le loro competenze, è limitato a quello che pomposamente chiamano «coordinamento». Che conosce la gestione di un’organizzazione umana complessa sa che «coordinamento» è termine privo di significato operativo. Governare un’organizzazione umana significa definire una «strategia», un «modello organizzativo», una «squadra di management», prendere un’impressionante numero di decisioni operative, esercitare un quotidiano controllo. «Coordinare» è un verbo che nel mondo del management presuppone fuffa.
Eppure, questi «civil servant» si precipitano in tv a dire ovvietà, esprimere considerazioni sui massimi sistemi, guai a contraddirli, ti massacrano ricordando le loro gesta contro mafia e criminalità. Un consiglio, ignorate le tv, i politici vi usano, per abbandonarvi appena non servite più. Abbiamo un disperato bisogno di prefetti e di magistrati, non di politici.