Il Messaggero, 4 gennaio 2016
Ultime dal fronte della guerra contro il guano
L’emergenza non è finita. Roma potrebbe essere di nuovo sconfitta dal guano. Una disfatta assai poco onorevole per la Capitale, vissuta già nei giorni passati, con incidenti a catena, scooteristi scivolati, il Lungotevere chiuso per nove ore, l’odore acre che attanaglia il Centro e la figuraccia con migliaia di turisti. Ci si appella al meteo nella Roma del Giubileo, sotto gli occhi del mondo. Ci si appella alle foglie che cadono. Se pioverà (e il brutto tempo è previsto) potrebbe venire giù ancora guano dagli alberi del Lungotevere e di altri luoghi «dormitorio» degli storni. Se tutte le foglie non cadono, gli uccelli potrebbero ancora trovare rifugio sugli arbusti.
LE MANCANZE
Nessuno stravolgimento straordinario delle condizioni climatiche ha causato la vergognosa disfatta «causa guano» della Capitale: gli storni sono arrivati a Roma puntuali come da vent’anni, anche il numero di uccelli è su per giù lo stesso. Le certezze sono altre: il piano anti-storni è partito il 14 dicembre, da vent’anni invece si attiva a fine ottobre; residenti, commercianti e turisti per oltre due mesi hanno vissuto con il coprifuoco («dalle 16.30 arrivavano gli storni, guano a pioggia, strade scivolose e odore nauseabondo»); le strade non erano pulite, tanto che, per fare un esempio, ci sono voluti quattro incidenti sabato prima di decidere di chiudere il Lungotevere. Il piano straordinario di pulizia dell’Ama è partito solo su impulso del commissario straordinario Tronca, mentre Roma era già sommersa dal guano, gli alberi erano stracolmi e alla prima pioggia gli escrementi sono venuti giù.
I RITARDI
«Solitamente venivamo chiamati a fine ottobre dal Comune per procedere con il piano anti-storni, succede così da vent’anni» spiega Alessandra Buscemi della cooperativa Fauna Urbis che si occupa dell’allontanamento degli storni. A fine ottobre invece gli storni arrivavano e nessuno si attivava per allontanarli. Tutti sapevano, ma nulla è stato fatto. «L’incarico è arrivato il 14 dicembre data dalla quale abbiamo iniziato gli interventi, è stato fatto un bando di gara, solitamente c’era l’affidamento diretto anche perché la somma è di 16mila euro lordi» aggiunge. Bando di gara dopo Mafia Capitale ovviamente. «Negli ultimi due anni – spiega l’ex assessore all’Ambiente Estella Marino – c’è stato l’affidamento, gli interventi iniziavano a fine ottobre, negli uffici c’è sempre un po’ di ritardo e dovevo sollecitare l’avvio delle operazioni. Se si parte in ritardo il guano si accumula sugli alberi». Mentre si sbrigavano le pratiche burocratiche, Roma veniva invasa dagli storni. Si parla di centinaia di migliaia di uccelli. E il guano si accumula sugli alberi. Se ne sono accorti i residenti di via Arenula, Lungotevere, piazza dei Cinquecento, San Paolo (alcuni dei dormitori» degli storni). Buscemi snocciola le date degli interventi con i dissuasori acustici ad esempio sul Lungotevere (dal 21 al 24 dicembre) «assicura che gli storni non c’erano e non ci sono più».
Il guano invece c’era ed è rimasto, in strada e sugli alberi. Anche ieri passeggiando sul Lungotevere c’erano pezzi di marciapiede ancora inondati dal materiale nauseabondo, resti delle pulizie straordinarie effettuate sabato. Appunto: “straordinarie”.
L’ALLERTA
E l’allerta è continuata ieri tanto che cinque pattuglie dei vigili erano sul Lungotevere per attività di prevenzione, invitando gli automobilisti a moderare la velocità nei tratti interessati. Restano anche i presidi fissi dell’Ama. Anche su piazza Venezia si è dovuti intervenire di nuovo. E Buscemi si chiede anche «come mai non si è riusciti a togliere subito il guano, forse perché se ne era accumulato troppo». La pioggia porta guano nella Roma dei ritardi e delle inadempienze. L’aveva preannunciato anche l’Ama rafforzando il piano di interventi da venerdì «sulla base delle previsioni meteo». Le previsioni, purtroppo, parlano di pioggia nei prossimi giorni e potrebbe riscattare l’emergenza, le chiusure, le pulizie straordinarie. Ora ci si appella anche alle foglie, perché come spiegato dagli esperti, se gli alberi perdono le foglie gli uccelli non tornano e magari si rifugiano sui sempreverdi. «Per questo – aggiunge Buscemi – continueremo a monitorare ogni area e in particolar modo la zona di piazza dei Cinquecento». Ma le foglie che cadono (ieri il Lungotevere era pieno) potrebbero essere anche stracolme di guano. L’Ama ieri ha annunciato un altro piano straordinario: stavolta riguarda la raccolta e lo spazzamento del fogliame.