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 2016  gennaio 04 Lunedì calendario

La novità della Befana 2016: il pane al carbone

Mercoledì arriva la Befana. A cavalcioni della sua scopa distribuirà i doni nelle calze appese ai camini o ai rami degli alberi di Natale allestiti nelle case. Se saremo stati buoni ci porterà dolciumi, caramelle e cioccolatini. Se invece cattivi, troveremo il fatidico carbone, ma quello dolce. All’Epifania tutti perdonati.
Ora la Befana del gennaio di questo 2016 avrà una possibilità in più per punirci in questo modo: il pane al carbone. Si tratta di pagnotte di colore nero che ora si trovano in vendita nelle panetterie e nei forni. Una moda nata per caso. Alcuni nutrizionisti sostengono che l’aggiunta del carbone vegetale all’impasto del pane sia indicata per limitare i danni provocati dalla scarsa digeribilità dei pani tradizionali; negli intestini sensibili i lieviti creano gonfiori addominali e meteorismi. Inserendo il carbone vegetale si riducono perciò flatulenze e pance dilatate. La comparsa dei pani neri è invece attribuita da altri al bisogno dei cuochi – maître-à-penser contemporanei – d’allestire nuove scenografie culinarie e decorare con colori imprevedibili i cibi. Sin qui il pane nero appariva un ricordo. Nel passato era il pane bianco, realizzato con farine raffinate, a essere bramato.
Il pane scuro, pieno di crusca, segale cornuta e persino segatura di legno, era il cibo dei poveri, apparteneva al «paese della fame»; sul desco dei ricchi appariva bianchissimo (i mulini erano bianchi solo per loro). Poi tutto si è rovesciato; si è scoperto che le farine troppo ripulite non facevano bene alla salute e il pane scuro con cereali più salutare. È accaduto intorno agli Anni Ottanta e Novanta del XX secolo, quando la moda ecologica ha scurito il pane e siamo entrati di colpo nell’età il dell’integrale. Ora il pane nero realizzato con il carbone vegetale, quale additivo colorante, presenta controindicazioni. Se contiene il benzopirene, ottenuto dalla combustione del legno, come capita, è cancerogeno. Inoltre il carbone vegetale è entero-assorbente, ovvero sottrae virus, microrganismi ed enzimi allo stomaco; e poi disattiva l’azione dei farmaci in chi li assume.
La battaglia tra salutisti ed estetici continua; fa parte di una guerra senza fine, almeno per ora. La Befana nella sua innocenza mitica, nell’immobile stabilità di vecchia strega che sfreccia per il cielo, probabilmente è all’oscuro di tutto ciò. A lei non importa che sia bianco o nero, basta che entri nella calza. Sano realismo del dono? Chissà.