Corriere della Sera, 4 gennaio 2016
Sulla fine del Lusitania
In tutti i testi scolastici si legge che l’affondamento del Lusitania fu una delle cause dell’entrata in guerra degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale, ma non vengono spiegate come andarono esattamente le cose. Vuole farlo lei?
Piera Rizzi
Cara Signora,
Il Lusitania era il più grande transatlantico delle linee Cunard, un colosso con quattro fumaioli costruito nei cantieri inglesi e dotato di tutte le innovazioni tecnologiche di un’era che aveva rivoluzionato i trasporti marittimi. Quando la nave salpò da New York per l’Inghilterra, il 2 maggio 1915, tutti i suoi passeggeri (circa 1.700 di cui 1.000 cittadini degli Stati Uniti) sapevano che la marina imperiale germanica aveva ordine di affondare tutte le navi su cui sventolasse la bandiera del Regno Unito o quella dei suoi alleati. Per realizzare questo obiettivo, la marina tedesca disponeva di un mezzo relativamente nuovo, il sottomarino, che si sarebbe rivelato straordinariamente efficace.
Per rassicurare i passeggeri il capitano William Thomas Turner, comandante del Lusitania, annunciò che la nave, non appena giunta al largo delle coste irlandesi, sarebbe stata scortata da un «destroyer» della marina britannica. Le cose andarono diversamente. Alle 14.10 del 7 maggio, un siluro lanciato da un U boot tedesco aprì un grande squarcio sulla fiancata della nave. L’impatto provocò una doppia esplosione: quella del siluro e qualche secondo dopo, probabilmente, quella del materiale bellico che il Lusitania aveva caricato prima della partenza da New York. Vi era stata una ispezione doganale, ma sommaria e frettolosa.
Il caso divenne immediatamente politico. Per tutti coloro che auspicavano l’intervento degli Stati Uniti in guerra a fianco della Gran Bretagna, questo era il «casus belli», una occasione da cogliere immediatamente. Ma il presidente americano esitò. Woodrow Wilson non voleva che il suo Paese si lasciasse coinvolgere nel conflitto e sapeva che il trasporto di materiale bellico, se questa circostanza fosse stata provata, avrebbe creato per il governo americano una situazione imbarazzante.
Archiviata, per il momento, la vicenda del Lusitana ridivenne attuale nel gennaio del 1917 quando il governo britannico, come ho già ricordato su questa pagina, rese noto il testo di un telegramma con cui il sottosegretario tedesco agli Affari Esteri Arthur Zimmermann proponeva al Messico di scendere in guerra a fianco della Germania. per recuperare i territori perduti in Texas, New Mexico e Arizona dopo il conflitto con gli Stati Uniti del 1847.
Insieme al risvegliato ricordo dell’affondamento del Lusitania, il «telegramma Zimmermann» ebbe l’effetto ai allargare l’area anti-tedesca dell’opinione pubblica americana e di creare le condizioni politiche perché il presidente Wilson, ormai deciso a intervenire nel conflitto, chiedesse al Congresso una dichiarazione di guerra che fu votata il 6 aprile 1917.