La Stampa, 4 gennaio 2016
Ritratto del nuovo Jihadi John che minaccia la Gran Bretagna
È inglese, ha lo stesso accento del Sud, usa gli stessi slogan e lancia le medesime minacce del defunto Jihadi John. Ma alcuni dettagli svelano l’evoluzione della macchina propagandistica dell’Isis nel presentare il suo nuovo boia made in England.
Il sostituto di Jihadi John - al secolo Mohammed Enwazi, ucciso in un raid anglo-americano lo scorso novembre - è apparso nel nuovo video di esecuzioni incappucciato ma con i colori mimetici militari, i guanti da forze speciali, con le punte delle dita scoperte per poter sparare meglio. E soprattutto con in mano una pistola calibro 9 e non un coltellaccio.
L’emozione
L’accento è invece sinistramente simile a quello di Enwazi. «Voi amate la vita ma noi amiamo la morte», è il ritornello che si ripete. Poi il «verremo a prendervi nelle vostre case», una minaccia diretta al premier David Cameron, che a dicembre ha strappato al parlamento britannico l’autorizzazione a compiere raid anche in Siria.
Il nuovo boia parla però più lentamente di Enwasi. Anche i gesti sono più misurati, meno sciolti. Forse tradisce un po’ di emozione, lo si vede deglutire un paio di volte. Lo sguardo è gelido, fisso, persino più inquietante del predecessore. Sa che ha ora una grande responsabilità nella macchina da morte dello Stato islamico. Sa anche che è in prima linea. Un leggero cambio di tono di voce quando parla delle presunte spie che stanno per essere giustiziate, «che sono state abbandonate» al loro destino, può essere la chiave di lettura.
A Raqqa, e a Mosul, la paranoia per le fughe di notizie che possono aiutare l’Intelligence occidentale a individuare i leader da eliminare è ai massimi livelli, con decine di esecuzioni di persone che si erano semplicemente collegati al Web, ora proibito. Il nuovo Jihadi John, più militaresco, inquadrato, teso, è lo specchio della nuova situazione sul campo.
Le minacce
Anche durante le frasi che insistono «sulla piccola isola» che ha osato sfidare il grande Califfato, lo sguardo del boia mostra qualche oscillazione. È la nuova situazione psicologica, con il senso di impunità e onnipotenza che non c’è più, a indirizzare il cambio di stile. La strategia di Al Baghdadi - «resistere ed espanderci» - ha dovuto adattarsi a una sorta di contropiede e alla vendetta continua. Come a Ramadi e a Tikrit.
Le nuove minacce di portare la guerra in Europa, proprio per vendicare i raid occidentali che hanno ucciso anche il primo Jihadi John, sono inquadrate in una cornice di feroce determinazione. Il nuovo boia, così simile al primo, deve portare un messaggio nuovo: «Torneremo sempre, nonostante le perdite che subiamo».