Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  gennaio 03 Domenica calendario

La pacifica occupazione di Matera da parte della Rai. Mezzo milione di costi, un esercito di trecento persone in trasferta

La pacifica occupazione di Matera da parte delle truppe tecniche della Rai per la realizzazione dell’«Anno che verrà», il programma di Raiuno al centro delle polemiche, è cominciata domenica 13 dicembre ed è diventata pienamente operativa due giorni dopo, il 15 dicembre, come raccontano gli organizzatori materani. In tutto quasi trecento persone approdate nella futura Capitale europea della cultura nel 2019 grazie a un laborioso accordo tra la Rai e la giunta regionale della Basilicata presieduta da Maurizio Marcello Pittella del Pd. Laborioso perché solo il 15 dicembre alle 16 è stato formalizzato e sottoscritto l’impegno contabile numero 6807 dell’esercizio 2015 per 460.000 euro «al netto di Iva», come si legge nella deliberazione numero 1616, e decisa «per favorire un’azione informativa ed educativa finalizzata alla promozione e allo sviluppo del patrimonio paesaggistico, storico e culturale della città di Matera quale Capitale europea della cultura nel 2019». Nel verbale si parla della proposta della Rai di realizzare «un programma televisivo che sarà trasmesso in prima serata in diretta su Raiuno il 31 dicembre per gli anni 2015-2016-2017-2018-2019». Una convenzione a lunga scadenza che lega la città di Matera alla Rai per Capodanno fino alla fine dell’anno in cui sarà Capitale europea della cultura. Opzione che la Basilicata ha già deciso di esercitare subito. Secondo quanto ha sottolineato la stampa locale, l’accordo tra Rai e Regione Basilicata è stato raggiunto soprattutto grazie al lavoro di Luigi De Siervo, amministratore delegato di Rai.Com, e del capostruttura di Raiuno, Antonio Azzolini. C’è stato un po’ di inevitabile affanno perché solo il 20 novembre 2015, quindi poche settimane prima della partenza per Matera, è stato ufficializzato il patto tra la regione Basilicata e la tv di Stato.
Oltre all’assegno di 460.000 euro netti, la convenzione ha previsto anche l’ospitalità alberghiera ma non, diciamo, gastronomica. Tecnici, maestranze e redazione del programma hanno risolto pranzo e cena ricorrendo alla diaria Rai, ovvero a un compenso forfettario quotidiano prossimo ai 60 euro per colazioni, pranzi e cene. L’ospitalità alberghiera è costata alla Regione Basilicata circa 130.000 euro. Sono stati scelti, sempre in base agli accordi, solo hotel a tre o quattro stelle. Non a due, perché sarebbero stati rifiutati dalle organizzazioni sindacali, e nemmeno a cinque perché ritenuti troppo costosi.
Due i tronconi di personale Rai arrivati a Matera. Uno è partito da Milano, legato alla realizzazione delle strutture tecniche. In un primo momento si era pensato a una squadra del centro di produzione di Napoli, ma poi la Rai ha optato per Milano. Dall’apparato milanese sono partiti gli appalti esterni tecnici, materialmente destinati alla costruzione del palco. Da Roma invece si è mosso l’universo editoriale di Raiuno: i conduttori, gli autori, la regia, la redazione. Matera è apparsa quasi sotto assedio per il via vai di circa venti mezzi pesanti tra tir e autocarri per il montaggio del grande palco su piazza Vittorio Veneto, il vero e proprio cuore della città. Un po’ di malumori tra i commercianti, che hanno temuto danni per un turismo internazionale già molto ricco in vista dell’appuntamento del 2019.
Per la macchina organizzativa materana non è stato facile reggere l’urto delle truppe Rai. Molti pacchetti turistici erano già chiusi da tempo. Ma l’hotel Hilton è riuscito a garantire decine di stanze. Soprattutto l’hotel San Domenico, proprio a ridosso della piazza, si è mobilitato trasformando la sua sala per ricevimento in 13 camerini per gli artisti. È stata così evitata una massiccia trasferta verso gli hotel di Altamura: uno sconfinamento regionale nella vicina Puglia che avrebbe comportato una ulteriore crescita dei costi. Altro capovolgimento ha vissuto la Mediateca di Matera, che si affaccia proprio su piazza Vittorio Veneto. La struttura ha ospitato il quartier generale Rai: la redazione, il trucco, altri camerini. C’è voluto l’ingegno di Donato Loparco, anima della Mediateca, per mettere a punto soluzioni tecniche adatte a un grande set televisivo. Come spesso succede (non solo per l’universo Rai) si è scatenata tra i 300 la ricerca per il miglior ristorante. I prezzi non elevati di Matera e la diaria Rai hanno assicurato ottime cene a base di cavatelli con i peperoni cruschi, di crapiata (la tradizionale zuppa di legumi) e di lampascioni alla materana. Gettonatissimo (sempre a detta degli organizzatori materani della spedizione Rai) il ristorante «L’abbondanza lucana», in zona Sassi. Qualche attesa e un po’ di fila, ma alla fine tutti satolli e contenti.