Corriere della Sera, 3 gennaio 2016
La Rai nei guai per la bestemmia di Capodanno. L’Osservatore Romano all’attacco
ROMA La condanna, praticamente senza appello, arriva dall’Osservatore Romano: «Brindisi anticipato, il finale di Star Wars rivelato, parolacce e addirittura una bestemmia. Tutto in diretta. Non è stato un Capodanno tranquillo quello della Rai», scrive in una nota il quotidiano della Santa Sede censurando L’anno che verrà, lo spettacolo andato in onda per celebrare il passaggio al 2016. E va oltre il giornale vaticano, sottolineando come la tv pubblica o privata rischi di finire «fuori controllo» in nome dello share, tanto che «l’errore umano» sulla bestemmia apparsa in un sms rivela come sia considerata «irrilevante, se non accettabile».
In verità gli incidenti che hanno costellato la serata stanno facendo montare la polemica politica oltre il livello di guardia, lasciando costernato uno dei consiglieri Rai – Carlo Freccero – che si chiede come sia possibile che con la crisi «più drammatica di sempre» i politici si occupino di «un orologio guasto» e un «sms passato per errore in sovraimpressione».
Colpa della voglia di «occupazione di potere» del Vaticano, secondo Freccero. Colpa invece del direttore generale della Rai Antonio Campo dell’Orto secondo Maurizio Gasparri, big di Forza Italia che ne chiede l’immediata convocazione in Vigilanza «per chiedergli conto dei numerosi errori della sua Rai che dovrebbe essere improntata alla qualità» e che invece è scaduta nel «turpiloquio». È l’uomo forte di Viale Mazzini nel mirino di Gasparri, che sta organizzando per fine mese un grande convegno aperto per discutere proprio della nuova legge sulla Rai che «dà tutto il potere» a Renzi. La contromossa di Campo Dall’Orto è l’avvio di un’indagine interna sul countdown falsato del brindisi di Capodanno e lo stop ai «filtri» esterni: d’ora in avanti – è la decisione del direttore generale – di tutto quello che va in onda dovranno rispondere i responsabili dei programmi e le strutture interne.
Ma nella polemica sulla serata storta della Rai in parecchi vedono il tentativo di approfittarne per procedere a nomine immediate per i nuovi direttori di rete e, secondo le contestazioni dell’opposizione, non autorizzate in attesa di un cambio dello statuto. È il sospetto di Arturo Diaconale, consigliere Rai vicino a FI, per il quale «un incidente non può essere il pretesto per chiedere un cambiamento. C’è bisogno di questo per fare nuove nomine? No, ci vuole un progetto. E se le nomine si fanno prima di definirlo, allora esiste un progetto di altro genere...». Un progetto di occupazione da parte della maggioranza insomma, paventano soprattutto in FI, che riprendendo Diaconale (come l’altro consigliere azzurro Giancarlo Mazzuca), si scagliano contro possibili «strumentalizzazioni». Dalla Santanchè alla Prestigiacomo, da Fasano fino all’Udc Cicchitto, al verdiniano Abrignani, al leghista Pini si mette in guardia dal procedere a colpi di mano. Mentre dal Pd, se Michele Anzaldi chiede «risposte subito» alle critiche del Vaticano, Gea Schirò invita a deporre le armi contro Campo Dall’Orto.