La Stampa, 2 gennaio 2016
Erdogan elogia il presidenzialismo di Hitler
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha iniziato il 2016 con una gaffe che pone nuovi interrogativi sulla sua reale natura e sul futuro del Paese, oltre a lasciare ben pochi dubbi sulla sua ormai comprovata megalomania. Di ritorno da un viaggio ufficiale in Arabia Saudita, rispondendo alle domande dei giornalisti turchi su una probabile riforma costituzionale per introdurre il presidenzialismo forte nel Paese, Erdogan ha detto: «Si tratta di una formula già sperimentata, pensate alla Germania di Hitler». Nonostante le spiegazioni dell’ufficio della presidenza del Consiglio, per il quale Erdogan voleva citare la Germania come esempio negativo, la dichiarazione è diventata virale nel giro di pochi minuti, rendendo il leader islamico-moderato oggetto di non poche polemiche, ma anche battute sui social. I maggiori intellettuali del Paese hanno bollato come «incosciente» le sue parole. Altri utenti si sono divertiti a postare foto nelle quali emergeva addirittura una somiglianza fra i due, altri hanno commentato sarcasticamente: «Finalmente ha fatto capire a chi somiglia». Ma per alcuni analisti poteva essere interpretato anche come un monito per le aspirazioni di autonomia del popolo curdo e, se si pensa anche ai contenuti molto duri del suo discorso di fine anno, in questo caso, c’è veramente poco da ridere.