Corriere della Sera, 2 gennaio 2016
La bestemmia e il brindisi in anticipo: il disastroso capodanno di Raiuno
Su, l’Anno che verrà in fondo non potrà che andare meglio. Difficile si riproduca la congiuntura astrale avversa che ha colpito il Veglione di Raiuno in diretta da Matera, per quanto premiato da un record di ascolti (quasi 6 milioni e il 32% di share contro il 17 di Gigi D’Alessio su Canale 5): con il 2016 che, in singolare esclusiva per gli spettatori della prima rete, è scoccato con quasi un minuto di anticipo rispetto al resto d’Italia, e con uno sgradevole sms condito da bestemmia passato in sovrimpressione tra i messaggi di auguri di Capodanno. A cui poi va aggiunto il malore improvviso di Claudio Lippi, che doveva essere il terzo presentatore dello show dalla città dei Sassi e invece è finito in ospedale, dove resta in osservazione.
L’imprecazione, contenuta in un sms inviato da Taranto (un «Porco...» con tante o finali, a sottolineare il concetto) è sfuggita all’attenzione degli addetti, che ne hanno smistati circa 150 mila. È stata letta, fotografata, diffusa sui social. Costringendo viale Mazzini a delle pubbliche scuse «in merito al messaggio gravemente offensivo mandato per sbaglio in diretta» e a spiegare che «il mancato controllo è frutto di errore umano» e che «il responsabile è stato individuato e sospeso dall’azienda».
Il servizio di messaggeria a pagamento (51 centesimi a sms) è gestito da Rai Com, struttura che si occupa delle attività commerciali. E in realtà i colpevoli sarebbero due: l’addetto che leggeva i messaggi e quello che li metteva in onda. Parecchio distratti o stressati: hanno passato pure qualche parolaccia e un sms spoiler con il finale di Star Wars. Implacabile, il deputato del Pd Michele Anzaldi boccia la Rai appena riformata ma composta da «peracottari». Gianmarco Centinaio, capogruppo leghista al Senato, la ritiene «un carrozzone che va smantellato» e promette un’interrogazione parlamentare per sapere «quanto è costato agli italiani questo squallido spettacolo». Secondo Luca Borgomeo dell’Aiart (spettatori cattolici) «questo succede quando si vogliono fare soldi a tutti i costi». Si dispiace Rocco Papaleo, che ha condotto lo show con Amadeus: «Non sono troppo religioso ma ci vuole rispetto. Per prendermi in giro mio figlio mi ha mandato la foto del fermo immagine: ci sono io a braccia aperte e sotto la bestemmia. Ma sarei clemente con chi l’ha messa in onda, sarà stato brillo come tutti».
Quanto al brindisi anticipato, stavolta è guasto tecnico, come spiega il capostruttura di Raiuno Antonio Azzalini: «Quattro minuti prima della mezzanotte è scomparso il segnale dell’orologio, quando è riapparso era avanti di 40 secondi, non di più, ma al momento non ce ne siamo accorti». Ed è stato così che 8 milioni e 810 mila italiani che alle 23 e 59 erano sintonizzati sul primo canale, hanno stappato lo spumante che era ancora il 2015. «Sapevo che la Rai è sempre avanti, non fino a questo punto», sdrammatizza Giancarlo Leone, direttore di Raiuno. «Peccato che ora si parli solo di questo, quando il risultato è straordinario, abbiamo guadagnato 5 punti di share». Non bastano per placare l’ira di Anzaldi: «Dirigenti che prendono oltre 240 mila euro hanno fatto sbagliare il Capodanno a milioni di spettatori, solo la Rai non è sintonizzata con Greenwich, ma ha l’omino che carica l’orologio».
Il segretario della Lega Matteo Salvini, che invoca la punizione di «chi è pagato per dirigere il servizio pubblico e non di un passacarte», sbeffeggia la Rai che «festeggia il Capodanno con un minuto di anticipo, alla Fantozzi». Richiamando il tragico veglione del ragionier Ugo: ingannato dall’orchestrina del maestro Canello, che gli sposta in avanti le lancette per poter suonare ad un’altra festa, brinda ignaro alle 22 e 30.