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 2016  gennaio 02 Sabato calendario

Trenta domande (e trenta risposte) per il 2016

Dalle elezioni americane al futuro dell’Unione
europea, dal medagliere olimpico alla notte degli Oscar, dal prezzo del petrolio agli sviluppi del clima:
cosa succederà nel 2016? Ispirandosi alla tradizione
del Financial Times, il Corriere della Sera ha chiesto alle sue firme le previsioni per l’anno appena iniziato. La regola: per ogni domanda l’autore ha dato una risposta netta (e verificabile nei prossimi mesi).
Hillary Clinton sarà il primo presidente donna degli Stati Uniti?
Sì, «se non la arrestano prima» (battutone su Twitter). Sì, perché le sue chances sono date al 55 per cento. Sì, perché i repubblicani in testa sono popolari soprattutto tra chi non va a votare. Sì, e la sua elezione non avrà forse gran valore femminista; forse verrà scelta perché meno peggio, per competenza se non per fiducia (nei sondaggi, su onestà e fiducia è alla pari con Donald Trump). Sì, se mostrerà il suo vero volto di donna «badass», tosta e simpaticamente criminale (già lo fa; ha pure raccontato una storica gara di bevute con John McCain, da lei vinta, anche se non lo dice). (Maria Laura Rodotà)
Chi diventerà sindaco di Milano?
Giuseppe Sala. A suo favore ci sono più fattori: il centrodestra fatica a trovare un antidoto e l’ex commissario di Expo attira consensi anche da quella parte. La sinistra poi, dopo il «miracolo» di Pisapia 5 anni fa, è tornata a dividersi: due candidati alle prima-rie, Balzani e Majorino, più un terzo che arri-verà per chi alla primarie nemmeno parteci-pa. Infine Sala non è un «freddo». Le prime mosse della sua nuova vita da candidato lo hanno dimostrato: sa parlare con franchezza ai milanesi, non ha l’aria rigida e distante del tecnico. Conterà. (Massimo Rebotti)
Chi vincerà lo scudetto?
La Juventus è rientrata sulle prime in clas-sifica 7-8 partite prima del previsto. Questo le restituisce il suo ruolo di favorita. Siamo però davanti a un mese di mercato, qualcosa cambierà. L’equilibrio in testa e la possibilità di accedere ai 50 milioni della prima fase della prossima Champions costringerà molti a investire subito, cosa di solito non prevista a gennaio. L’ordine di forza attuale con buone possibilità di proiezione finale è comunque questo: Juventus, Inter, Napoli, Roma, Fiorentina. (Mario Sconcerti)
Ci sarà la Brexit?
Non ci sarà Brexit con il referendum, pro-babilmente in primavera.Per tre motivi. Il primo è che Cameron troverà un compro-messo con i partner europei sulle riforme e non chiederà agli elettori lo strappo. Il secondo è che i britannici quando votano sono pragmatici: fra due mali (andarsene o restare) scelgono quello minore (dell’Europa diffidano comunque). Il terzo è che l’economia continua a crescere e l’uscita dall’Ue apre incerti scenari finanziari-industriali. Perché alterare il quadro della ripresa? No Brexit. (Fabio Cavalera)
Chi vincerà il Festival di Sanremo?
Premessa: siamo nell’era talent e senza televoto a Sanremo non si vince. Quest’anno però la gara è più aperta: sono in 14 su 20, mai così tanti, i cantanti con un passato tv che si divideranno la torta di sms e chiamate il cui peso sulla classifica finale è già stato ridotto a partire dalla scorsa edizione. A scatola chiusa, senza aver ascoltato i brani, la sfida più interessante è quella fra Annalisa e Arisa, due modi diversi di interpretare il bel canto. La zampata però alla fine arriverà, dopo due secondi posti in carriera, da Elio e le Storie Tese. (Andrea Laffranchi)
Gli obbligazionisti delle banche fallite saranno rimborsati?
Sì. Ma differenziati, caso per caso. E pochi li intascheranno già nel 2016. Di regola, i 10.559 risparmiatori che hanno sottoscritto le obbligazioni subordinate della 4 banche fallite (Etruria, Marche, CariFe, CariChieti) avranno diritto solo a un rimborso parziale, che varierà in base alle decisioni dei collegi arbitrali, sotto la regia dell’Anac, autorità anticorruzione. Solo chi dimostrerà di essere stato truffato riavrà tutto indietro, promette il governo. Ma saranno pochissimi. Mentre ci sarà anche chi non prenderà nulla, perché pienamente consapevole di ciò che stava acquistando. (Enrico Marro)
Assad resterà al potere?
L’11 dicembre 2011 Ehud Barak prediceva: «I giorni di Assad sono contati». Da allora il ministro della Difesa israeliano si è ritirato dalla politica ed è in pensione, il presidente siriano è ancora al potere. E sembra destina-to a restarci per tutto il 2016: fra pochi giorni visita Teheran, secondo viaggio all’estero do-po Mosca in 5 anni di guerra. Sono proprio i russi e gli iraniani a garantire la sua perma-nenza. Il piano Onu prevede 18 mesi prima delle elezioni, tempi che possono solo allun-garsi nel caos del Paese. (Davide Frattini)
Chi vincerà il Giro d’Italia?
Vincenzo Nibali. Faticando molto, contro gli spagnoli Landa e Valverde, il colombiano Chaves e lo scalatorino veronese Formolo. Ma lo vincerà, perché dopo il Tour de France conquistato nel 2014 e il difficile 2015, il messinese (31 anni) non può più sbagliare.
E cosa c’è di meglio del bis in rosa (ampia-mente alla sua portata, dopo il trionfo 2013) per rilanciarsi? (Paolo Tomaselli)
Chi trionferà agli Oscar?
And the winner is… The Big Short – La grande scommessa ! Se fossi tutti i giurati dell’Oscar insieme dichiarerei miglior film quello sulla crisi finanziaria del 2008 diretto da Adam McKay (in Italia dal 7 gennaio). Miglior regista Lenny Abrahamson per Room, il film su madre e figlio sequestrati in una stanza. Miglior attrice Cate Blanchett per Carol, miglior attore Michael Fassbender in Steve Jobs, attrice non protagonista Jane Fonda per Youth, attore non protagonista Mark Rylance per Il ponte delle spie. Miglior film straniero Il labirinto del silenzio, tedesco ma diretto dal milanese Giulio Ricciarelli. (Paolo Mereghetti)
Chi vincerà le elezioni a Roma?
Il candidato del Movimento 5 Stelle sarà il prossimo sindaco di Roma. Anche se il nome lo sapremo solo a febbraio dopo le consulta-zioni online. Secondo le regole interne il candidato non deve ricoprire altri incarichi: escluso dalla sfida un leader come Alessan-dro Di Battista, corrono oltre 200 «aspiran-ti», tra i quali i 4 consiglieri comunali e molti sconosciuti. Il vincitore dovrà farsi conoscere e far dimenticare le più recenti giunte di centrosinistra e centrodestra. Non è una missione impossibile. (Paolo Fallai)
Andremo in ufficio con l’hoverboard?
Una domanda che ci porremo sempre più spesso, per il self-balance scooter del boom americano e per gli altri veicoli green che rispondono bene (e in modo «cool») alle esigenze di mobilità cittadina. Ma di fatto non si possono chiamare veicoli, perché il nostro codice della strada non li contempla come tali (fatto salvo per il Segway). Dunque non possono circolare. In California da ieri gli hoverboard hanno il via libera sulle piste ciclabili. Questo accadrà anche da noi: lo smog e le code lo richiedono. Ma non nel 2016. (Federico Cella)
L’Italia interverrà in Libia?
Si. Alla fine dovremo andarci. Anche in presenza di un’intesa politica fragile nella migliore delle ipotesi, dove non tutti i troppi attori sul campo sosterranno il governo di unità nazionale, che dovrebbe insediarsi entro febbraio. Guideremo la forza interna-zionale, sotto mandato Onu. In teoria faremo quel che facciamo meglio: formazione, addestramento, protezione dei siti strategici. Ma troppo instabile è la realtà della sicurezza libica e concreta la minaccia di Daesh, per illuderci che potremo esimerci da ruoli di combattimento. Interverremo, ma rischiamo di dover fare scelte difficili. (Paolo Valentino)
Avremo un vaccino contro Ebola?
La sperimentazione «sul campo» è inizia-ta in Liberia e in Guinea. In Liberia l’epide-mia si è esaurita e con essa le premesse per l’ultima fase sperimentale che, invece, in Guinea prosegue con buoni risultati. L’iter andrebbe completato ma non sarebbe ragionevole vaccinare la popolazione in assenza di nuovi focolai. Il vaccino potrebbe essere usato precauzionalmente su personale sanitario a rischio. Quindi la tec-nologia per un vaccino anti-Ebola c’è, anche se non la certezza di un preparato testato al 100% entro il 2016. (Luigi Ripamonti)
Il flusso migratorio diminuirà?
Fuggono dalla guerra, dalla fame, dalla morte. E continueranno a farlo, sempre più numerosi e determinati. I flussi migratori saranno imponenti anche nel 2016. Centina-ia di migliaia di persone arriveranno via terra e via mare sfidando la sorte e seguendo rotte che non sarà possibile chiudere. Diventeran-no sempre di più. La vera sfida riguarderà l’accoglienza, la capacità dell’Europa di governare questa enorme massa di uomini donne e bimbi che hanno diritto a una nuova esistenza, che meritano di poter sperare in una vita migliore. (Fiorenza Sarzanini)
Scopriremo chi è Elena Ferrante?
Anche nel 2016 Elena Ferrante non svelerà chi si nasconde sotto il nome di Elena Fer-rante, il brand letterario più di successo in questi anni. La segretezza sulla vera identità della Ferrante, che oramai rilascia interviste, lancia i suoi proclami, entra nelle polemiche culturali, ha alimentato un alone di mistero che è diventato parte integrante di un marchio, di un’immagine, di un capitolo enigmatico della storia della letteratura. L’autrice o l’autore che si fa chiamare Elena Ferrante non può più rinunciare allo pseudonimo fortunato. (Pierluigi Battista)
Quante medaglie per l’Italia a Rio?
Diciannove: 7 d’oro, 5 d’argento e 7 di bronzo. Le proiezioni per Rio, appena chiusa la stagione 2015, accreditano l’Italia del 12esimo posto nel medagliere finale (in vetta testa a testa Usa-Cina), in calo rispetto a Londra 2012, dove ci piazzammo ottavi con 28 medaglie (8 d’oro). Architravi della spedizione saranno scherma (Errigo/Di Francisca nel fioretto, Fiamingo nella spada, fiorettisti a squadre), nuoto (la Pellegrini e Paltrinieri uno fisso), canottaggio (quattro senza), i tiri, ciclismo (Nibali e Aru) e vela (classe 49er). Si prevedono polemiche (Schwazer), sorprese (pugilato donne), conferme (tennis). E si accettano miracoli (soprattutto nell’atletica). (Gaia Piccardi)
Il nuovo AppleWatch si imporrà?
No. Che l’orologio non servisse per guar-dare l’ora era già chiaro da quando, alla fine degli anni 90, il cellulare ha rubato il posto al cane come miglior amico dell’uomo e quello al gatto come compagno da sofà. Ma: 1) l’orologio meccanico è l’ultimo gioiello da uomo (la parità di genere ci impone di difenderlo). 2) I gadget alla 007 non hanno mai avuto successo (Google Glass docet). 3) Lo schermo è troppo piccolo e la presbiopia lo rende incompatibile con gli over 40 (gli ultimi big spender). 4) In ogni caso non ha risolto il vero dilemma: far coincidere l’orario di un appuntamento tra un romano e un milanese. (Massimo Sideri)
A chi il Nobel per la Letteratura?
Considerando che con l’uscita di scena di Philip Roth l’età della letteratura americana volge al tramonto – com’anche rivela la continua riscoperta di autori minori quali Richard Yates, James Salter, Richard Stern o John Williams; e considerando in Europa scrittori degni di Nobel non ve ne sono che in Spagna, restano i paesi dell’Est, scrittori africani o dell’estremo oriente. Forse anche l’America Latina può riservare sorprese. Tuttavia penso che dopo il remoto Yosef Agnon del 1966 il Nobel potrebbe toccare a uno scrittore israeliano. Abraham Yehoshua o Amos Oz? Preferirei Yehoshua. In Svezia preferiscono Oz. (Franco Cordelli)
Draghi cambierà la politica monetaria?
No. Mario Draghi continuerà, in modo esplicito, a tenere aperta la possibilità di allentarla ulteriormente ma le misure prese nel 2015 si dimostreranno sufficienti a fare ripartire l’inflazione e a sostenere la (debole) ripresa dell’Eurozona. Il recupero del prezzo del petrolio aiuterà a mantenere stabili, anche per buona parte del 2017, le misure in atto già oggi. Draghi, inoltre, vorrà intensi-ficare la pressione sui governi affinché realizzino riforme strutturali, chiave per una crescita non congiunturale. (Danilo Taino)
Sarà l’estate più calda di sempre?
Sì. Sarà un altro anno di record infranti sul fronte del meteo. Lo passeremo contando i gradi centigradi e i Paesi che ratificheranno via via l’accordo di Parigi sul clima. A settem-bre scopriremo che l’estate 2016 è stata la più calda della storia documentata. Non serve la palla di vetro, bastano i grafici dell’Ipcc. Met-teteci anche il fenomeno El Niño, uno dei più intensi registrati dal 1950, con la prevedibile scia di eventi estremi. (Anna Meldolesi)
Quale sarà la serie tv dell’anno?
Indicare una serie regina è come affidarsi a un colpo di dadi. Indeciso tra la quarta sta-gione di House Of Cards, il ritorno strepitoso di X-Files (14 anni dopo la conclusione della serie originale), Vinyl (il mondo allucinato degli anni 70 raccontato da Scorsese e Mick Jagger) e la seconda stagione di Twin Peaks, la serie di David Lynch che all’inizio degli anni 90 ha segnato la svolta autorale dei telefilm, punto tutto sulla sesta stagione di Game of Thrones (la serie più piratata del 2015), sontuoso apologo sul potere, il più grande racconto a incastro mai narrato dalla tv. (Aldo Grasso)
Chi vincerà le elezioni a Napoli?
Manca ancora il nome dei grillini e perma-ne il dubbio su Bassolino: sarà lui il candida-to Pd o un altro, più gradito a Renzi? Troppe incognite. Ma così stando le cose è assai pro-babile che Luigi de Magistris possa essere riconfermato sindaco di Napoli. Primo, per-ché è stato di recente assolto in appello e non è più minacciato dalla Severino, poi perché si è inventato il Lungomare senza auto e sono tornati i turisti. Infine, perché a chi ancora storce il naso per le sue smargiassate pseudorivoluzionarie, il sindaco può sempre ricordare com’era Napoli in piena emergenza rifiuti. (Marco Demarco)
Merkel sarà ancora cancelliera?
Sì. Passerà l’anno concentrata sui suoi due obiettivi prioritari: la crisi dei rifugiati e l’ipo-tesi di Brexit che vuole evitare (oltre ad altre emergenze imprevedibili). Piuttosto, sarà importante per capire come Frau Merkel arri-verà al 2017, vero anno delle streghe nella Ue, con elezioni in Germania e Francia e referen-dum nel Regno Unito (se non si terrà prima). Se vincerà le sfide del 2016, vincerà anche le elezioni del 2017 e guiderà la Germania e l’Europa fino al 2021. (Danilo Taino)
Troveremo le onde gravitazionali?
Gli scienziati guardano al cielo con la spe-ranza di riuscire a catturarle. Previste dalla teoria della relatività di Einstein, da allora ogni tentativo è fallito. Ma i tre osservatori che le inseguono (negli Usa, in Germania e a Pisa), dotati di nuovi rilevatori sarebbero in grado di scoprirle. In orbita è appena stato il satellite Lisa Pathfinder dell’Esa. Emesse da corpi celesti in movimento o da esplosioni stellari, attraversano indisturbate lo spazio. Così ne mostrerebbero la composizione come mai era stato possibile. Una vera rivoluzione. (Giovanni Caprara)
Che fine farà il Califfo dell’Isis?
Sarà molto probabilmente ucciso al Baghdadi. Una morte violenta, rapida, come quella di bin Laden. Ma non sarà un com-mando arrivato dal cielo, piuttosto un drone, un missile «intelligente» telecomandato dai professionisti della nuova guerra ad alta tec-nologia che setacciano il Califfato. Non è difficile immaginarsi uno scenario simile a quello di Jihadi John, il suo fido tagliagole, che pare sia stato ridotto in briciole mentre usciva dal suo ufficio nel centro di Raqqa poche settimane fa. (Lorenzo Cremonesi)
Il Pil crescerà di almeno l’1,5% come previsto dal governo?
Non credo che si arrivi a quel numero. Ri-marremo sotto di qualche decimale (penso 1,2%) e il motivo è doppio: (purtroppo) non riusciremo a far ripartire con la velocità ne-cessaria il ciclo degli investimenti e la Legge di Stabilità non genererà quell’effetto-cresci-ta di cui ci sarebbe bisogno. Aggiungo che la polarizzazione del sistema delle imprese sembra accentuarsi ancora e le lepri risulta-no però in netta minoranza. In definitiva sono state le vendite di auto a spingere il Pil italiano e non sembra imminente un passaggio del testimone. (Dario Di Vico)
Chi vincerà gli Europei di calcio?
La Francia ha qualcosa di più. Gioca in casa e ha Pogba, forse il centrocampista più importante degli ultimi mesi. Le manca un vero grande attaccante, ma in casa ha già vinto in tempi recenti un Europeo e un Mon-diale, diventa cioè spesso più rapidamente squadra. Poi altre due nazionali, Germania e Spagna. La Germania ha però esaurito i suoi attaccanti, non c’è più il vecchio Klose e Podolski si è esaurito. Mancano in genere gli attaccanti, i migliori restano Ibrahimovic, però dentro una squadra fragile, e Levan-doski, polacco. L’Italia ha una buona qualità media, è squadra, sembra da semifinale. Ma su linee di confine così lunghe, la chiave di passaggio migliore è un giocatore diverso. E Pogba lo è diventato. (Mario Sconcerti)
Dove andrà il prezzo del petrolio?
Poco lontano. È 37 dollari per barile di Brent e nel 2016 le quotazioni non si ripren-deranno. La frenata industriale in Cina crea debolezza nella domanda. Il boom dell’India non compensa. E l’offerta non calerà: ciascun Paese produttore cerca di difendere le pro-prie quote di mercato e far fruttare gli investimenti già fatti. Così l’Arabia Saudita taglia la spesa pubblica del 13% pur di resistere alle quotazioni del barile attuali (o più basse), la Russia pompa greggio come mai prima in era post-sovietica, mentre Iraq e Iran stanno tornando in forze. Nel mondo si producono 3 milioni di barili al giorno di troppo, stima Leonardo Maugeri di Harvard. Continuerà così. (Federico Fubini)
Resteranno le sanzioni alla Russia?
Con ogni probabilità verranno mantenute. Anche se Putin sta cercando in tutti i modi di trovare una via d’uscita, perché l’economia si sta avvitando nella spirale della recessione e il tenore di vita della popolazione comincia a risentirne. Il Cremlino ha annunciato le pri-me misure di austerità: ma per mantenere il consenso interno è facile che siano accom-pagnate da un rinnovato fervore nazionali-stico, poco favorevole alla distensione. Dunque l’Occidente manterrà la pressione a fronte di nuove sfide. (Luigi Ippolito)
Chi trionferà alla MotoGp?
Marc Marquez, il Guardaspalle. Per il popolo dei valentiniani non è una bella notizia, ma la sostiene la logica: impossibile un’altra stagione cosi negativa per il pilota più veloce della MotoGp e poi la Honda, sto-ricamente, è sempre la più svelta a inter-pretare le svolte regolamentari e tecno-logiche, che nel 2016 saranno molte. Per Lorenzo ripetersi al top sarà dura, così come per Rossi. Il quale però ha la vecchia arma in più per restare in corsa fino alla fine: l’arte di sovvertire la logica. (Alessandro Pasini)