Il Sole 24 Ore, 2 gennaio 2016
L’Ucraina va in default e la Russia ricorre in giudizio
Il ministero delle Finanze russo ha annunciato che ricorrerà in giudizio contro l’Ucraina, dopo il suo rifiuto di rimborsare un prestito di tre miliardi di dollari concessi da Mosca.
Nel constatare che l’Ucraina ha fatto «default» riguardo ai suoi obblighi verso Mosca, «il ministero delle Finanze russo ha iniziato la procedura necessaria per procedimenti legali d’urgenza contro l’Ucraina», ha indicato in una nota il ministero, che ha precisato che la vicenda sarà presentata al cospetto di un tribunale britannico.
La mossa era attesa dagli osservatori dopo che Kiev ha annunciato lo scorso 18 dicembre il rifiuto di rimborsare un debito di tre miliardi di dollari nei confronti della Russia, malgrado le minacce di ricorso di Mosca in caso di mancato pagamento.
Il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato al governo di portare l’Ucraina in tribunale, in caso di mancato rimborso del debito prima della fine del 2015. Già ai ferri corti per una crisi senza precedenti, dall’annessione della Crimea avvenuta nel marzo 2014 e il conflitto con i separatisti filorussi (oltre 9mila morti), Mosca e Kiev sono inoltre contrapposte da diversi mesi da un braccio di ferro economico. Kiev giovedì ha tagliato le forniture di elettricità alla Crimea mentre ieri Mosca ha imposto nuove restrizioni commerciali contro Kiev, cancellando, fra l’altro, un accordo di libero scambio tra i due paesi.
La controversia principale riguarda un credito russo da tre miliardi di dollari (su 15 complessivi previsti) concesso nel 2013 dal presidente Valdimir Putin al regime filorusso del presidente deposto Viktor Yanukovich, qualche settimana prima della sua destituzione e fuga in Russia. Yanukovich aveva rigettato il piano di integrazione economica previsto con l’Unione europa ma successivamente era stata costretto alla fuga dalla rivolta del movimento di piazza Maidan.
Le autorità ucraine pretendono che Mosca accetti di cancellare parte del debito, più o meno il 20% come hanno fatto creditori privati (banche, fondi di investimento), ma la Russia si rifiuta di partecipare alla ristrutturazione dei debiti concordata a settembre come parte di un piano guidato dall’Fmi da 40 miliardi di dollari di aiuti, proponendo semplicemente di spalmare il debito su tre anni. Mosca forse vuole usare questo elemento come pretesto per far saltare il piano di aiuti dell’Fmi. Kiev deve dimostrare di aver negoziato con Mosca in «buone fede» se non vuole perdere i crediti del Fondo monetario.
«L’Ucraina preferisce fare default sul suo debito per aprire negoziati onesti», ha risposto il ministero delle Finanze ucraino, affermando che adire le vie legali «non è il segnale di un dialogo costruttivo per arrivare a una soluzione accettabile del debito».