La Gazzetta dello Sport, 2 gennaio 2016
Sergio Mattarella ha parlato l’altra sera seduto in poltrona, cravatta blu, gambe accavallate, le bandiere in primo piano, alle spalle un piccolo presepe napoletano sotto vetro
Sergio Mattarella ha parlato l’altra sera seduto in poltrona, cravatta blu, gambe accavallate, le bandiere in primo piano, alle spalle un piccolo presepe napoletano sotto vetro. Napolitano, l’ultima volta, aveva la cravatta rossa e stava seduto dietro la scrivania, come il suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi. Inoltre Napolitano pronunciò, tra le tante, la parola “cimento”, fatto che ci risulta ancora difficile perdonargli. Mattarella invece ha parlato semplice, con frasi brevi, e di questo, prima di tutto, nel Paese delle mille contorsioni verbali escogitate per coprire di fumo la realtà, si deve essergli grati. Ha cominciato con un «Buonasera, un saluto molto cordiale», un po’ come fece papa Francesco, nella sua prima notte romana. Lo hanno trasmesso a reti unificate le sole reti Rai, ma la stragrande maggioranza lo ha ascoltato su Raiuno: 19 minuti di discorso per più di 7 milioni di spettatori con uno share del 39%.
• Come tutti i presidenti costretti a un discorso d’occasione, non avrà detto sostanzialmente niente.
Non è proprio vero. Certo, se lei pretende dai Capi dello Stato le parolacce o gli insulti, alla maniera dei peggiori politici... Qualche frase me la sono scritta, e non è proprio scontata. Per esempio: «Dobbiamo diventare un paese meno ingessato». Guardi che non è poco, che il Capo dello Stato ammetta, pur senza specificarle, le ingessature ben visibili a tutti: le lentezze burocratiche, i bizantinismi politici, l’eternità dei processi, le resistenze delle tribù e dei loro microinteressi, difesi con le unghie e con i denti. Non è troppo scontato nemmeno il passaggio sugli evasori. «Secondo uno studio, recentissimo, di pochi giorni fa, di Confindustria, nel 2015 l’evasione fiscale e contributiva in Italia ammonta a 122 miliardi di euro. 122 miliardi! Vuol dire 7 punti e mezzo di PIL. Lo stesso studio calcola che anche soltanto dimezzando l’evasione si potrebbero creare oltre trecentomila posti di lavoro». Ha un sapore persino riviluzionario, perché allude alla decrescita e alle idee sovversive di Serge Latouche, l’affermazione: «Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia».
• Altri passaggi che le sono piaciuti?
«L’Italia ha conosciuto bene, nei due secoli passati, la sofferenza e la fatica di chi lascia casa e affetti e va, da emigrante, in terre lontane». «Il 70 per cento dei bambini stranieri in Italia, lo dice l’Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano». «Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva». «Sappiamo tutti che quando si parla di noi italiani le prime parole che vengono in mente sono genio, bellezza, buon gusto, inventiva, creatività. Sappiamo anche che spesso vengono seguite da altre, non altrettanto positive: scarso senso civico, particolarismo, individualismo accentuato».
• Ha nominato tre donne.
No, ha nominato quattro donne e un bambino. Il bambino è Aylan Kurdi, il piccolo siriano di tre anni trovato morto lo scorso settembre sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. Le foto del corpicino sulla battigia e poi del poliziotto che lo prende in braccio hanno fatto il giro del mondo e, si dice, indotto la Merkel a cambiare completamente la sua strategia verso l’immigrazione. Parlando del terrorismo, il Presidente ha poi nominato Valeria Solesin, la giovane veneziana rimasta uccisa al Bataclan. «Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, su di noi la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia di Valeria Solesin». Infine le tre donne, nominate per poter rivolgere «un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane» che «fanno fronte a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre assicurata; a volte persino con soprusi o con violenze». Le tre donne sono «Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern di Ginevra, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, Nicole Orlando, l’atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d’oro». Nicole Orlando è una ragazza down. Tutto il discorso di Mattarella è attraversato dall’attenzione per gli esclusi, per gli emarginati, per «le persone con disabilità, gli anziani che sono o si sentono soli, i malati».
• Critiche? Elogi?
Elogi da tutte le parti, da Renzi fino alla Daniela Santanché. Grillo ha sputato i soliti veleni. Salvini sostiene che il presidente sugli immigrati gli ha dato ragione. Poi però lo attacca per aver difeso la legge Fornero.