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 2015  dicembre 31 Giovedì calendario

L’R4 di Papa Francesco

Leggere di un’automobile tra le pagine di un libro d’arte, di per sé, non è un fatto comune. Ancora meno lo è se il testo riporta l’opinione del Pontefice. Tutto questo si ritrova in “Papa Francesco – La mia idea di arte”, a cura di Tiziana Lupi, volume da poco pubblicato da Edizioni Musei Vaticani e Mondadori. Undici esempi per descrivere il pensiero inedito di Papa Francesco sull’arte, sui musei e sulla loro funzione per la società. Una Renault 4 GTL bianca è la protagonista del decimo capitolo. Immatricolata nel 1984, dopo 29 anni di onorato servizio e circa 300.000 km all’attivo, il 7 settembre 2013 è stata donata al Papa dal proprietario, don Renzo Zocca. Il parroco la usava nelle periferie veronesi e ha deciso di regalarla al Pontefice come segno di una «Chiesa povera per i poveri». Una vettura essenziale, per non dire modesta, in sintonia con il new deal automobilistico scelto da Bergoglio. Del resto, l’abituale utilizzo della Ford Focus blu è ormai l’immagine iconica di una Chiesa sobria che il Papa ha inteso dare fin dalla sua elezione. A testimonianza di quanto è stato gradito il dono, il Santo Padre ha usato la Renault la sera stessa, per raggiungere il sagrato della Basilica di San Pietro, in occasione della veglia per la pace in Siria. E le fotografie con la R4 hanno fatto il giro del mondo. Dopo quella fugace apparizione, la vettura è stata preparata per l’esposizione nel Padiglione delle Carrozze, ai Musei Vaticani. Oggi è là, tra l’ultimo Maggiolino prodotto in Messico dalla Volkswagen, donato a Papa Wojtyla, e una Mercedes-Benz 230 GE, con cromature color oro, che è stata in servizio come papamobile fino al 2002. La scelta del Pontefice d’includere la R4 nella sua galleria d’arte ideale – assieme alla Cappella Sistina e all’Obelisco di San Pietro – è precisa e si lega al tema dello scarto e degli scartati dalla società. «Ci sono nuove forme d’arte», scrive il Santo Padre, «che sembrano poco interessanti a chi evangelizza o ai curatori, ma che sono invece importanti, perché sanno parlare alle persone». Quell’auto ne è esempio vitale, per la sua umiltà e per l’essere stata così a lungo ambasciatrice di misericordia, tra gli ultimi. Ma c’è dell’altro. Nel libro si legge che il Papa ha posseduto un’auto simile. Pare infatti che il giovane Bergoglio, nel compiere il suo ministero sacerdotale ed episcopale, macinasse chilometri al volante. E la sua vettura – soprannominata Renoleta, in Argentina – lo ha sempre assistito.