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 2015  dicembre 31 Giovedì calendario

Bitcoin, droni e geni modificati: il futuro secondo Amy Webb

Anche quando si è trattato di immaginare il suo futuro, Amy Webb – scelta da Forbes fra le donne che stanno cambiando il mondo – ha applicato il metodo scientifico: forzando l’algoritmo di un sito di incontri, è riuscita a incontrare davvero l’uomo della sua vita. Quell’operazione è diventata un best seller del New York Times, «Data: a Love Story», mentre la sua agenzia di consulenza strategica, Webbmediagroup, continua ad aiutare aziende e governi ad anticipare i cambiamenti. L’ultimo strumento utile è un report contenente 81 trend tecnologici che domineranno il 2016 in politica, finanza e business. Raggiungiamo telefonicamente Webb, 37 anni, nella sua casa di New York. 
Quali sono i cambiamenti più importanti che emergeranno durante il prossimo anno? 
«Sicurezza e privacy continueranno a dominare la conversazione pubblica e gli investimenti aziendali e governativi. L’utilizzo civile dei droni diventerà un problema riconosciuto: durante le feste natalizie sono stati venduti circa quattrocento mila apparecchi negli Stati Uniti. Il mercato sta raggiungendo livelli impensabili fino a qualche anno fa. Significa che la sorveglianza di massa ha oggi un nuovo potente alleato: milioni di minuscoli droni dotati di telecamere che possono seguire e riprendere in ogni momento cittadini innocenti». 
Recentemente l’ente che regola i trasporti aerei negli Stati Uniti, la Federal Aviation Administration, ha stabilito che tutti gli apparecchi con un peso superiore ai 250 grammi dovranno essere registrati. 
«Un provvedimento ridicolo: cosa cambia avere un enorme database di droni incontrollabili? Peraltro in pochissimo tempo gli scaffali si riempiranno di velivoli dotati di telecamere sofisticate più leggeri di un iPhone. La politica non è in grado di stare dietro alla tecnologia e questa incapacità, pericolosissima, diventerà evidente nei prossimi mesi. Prendiamo la riforma sulla tutela dei dati personali approvata dalla Commissione europea nel 2012: diventerà effettiva solo nel 2017. Possiamo immaginare quanto si raffineranno le tecniche di Big Data (estrazione e analisi dei dati, ndr ) in un anno? Quando entrerà in vigore la legge, questa sarà automaticamente superata». 
Lei ha scritto di un grande ritorno degli algoritmi nella finanza... 
«Una parola che leggeremo più spesso nei mesi a venire sarà “glitches”. Il termine si riferisce a quegli errori temporanei legati a cause non prevedibili: durano poco ma riescono a far saltare transazioni finanziarie bruciando milioni di dollari. Sono “glitches” quelli che nel 2013 hanno bloccato il Nasdaq per cinque ore e che l’anno scorso hanno mandato in fumo la borsa di New York per qualche ora. Aumenteranno perché gli algoritmi sono tornati a dominare il mondo della finanza e, in realtà, non sono più sicuri di quelli usati in passato». 
Un trend che sta per emergere e che non si aspettava? 
«Contemporaneamente stiamo assistendo alla fine della bolla dei Bitcoin e al consolidamento della tecnologia alla base della moneta virtuale più famosa del mondo, il Blockchain. Diverse banche e istituzioni sono al lavoro per adottarla, perché è un meccanismo a rete molto sicuro per le transazioni finanziarie, che elimina i mediatori e garantisce il completo anonimato. Dunque è una soluzione ottima per i consumatori ma che causerà l’eliminazione di molti posti di lavoro. Un altro progresso dagli esiti controversi che vedremo compiersi durante il 2016 riguarda l’editing genetico, ovvero le modifiche sul genoma». 
La rivista «Science» ha definito l’editing genetico la migliore scoperta scientifica del 2015. 
«La zanzara transgenica “creata” dall’equipe dell’Università della California contiene un gene che riesce a bloccare la trasmissione della malaria alla prole. Ci sono ottime speranze che grazie a questa tecnica si riuscirà a sconfiggere un male che affligge un continente da tempo. In Cina, Paese che sta investendo molto sull’editing genetico, sono al lavoro sulle cellule dei maiali di razza Bama per ottenere maiali in miniatura, che sono di certo utili per la ricerca scientifica sulla trasmissione di malattie ma che sono già diventati un business. Ancora una volta c’è un problema di legislazioni molto diverse in cui si trovano a operare gli scienziati. Fino a quando non ci saranno regole comuni, anche conquiste enormi come questa potranno portare grandi rischi per l’umanità».