Corriere della Sera, 31 dicembre 2015
Il decalogo delle buone pratiche contro lo smog
«Misure provvide e utili. Bisogna vedere però come si realizzano. E stare attenti che alcune, come la limitazione della velocità, ottengano davvero l’effetto sperato e non controproducente». Il professor Sergio Carrà, accademico dei Lincei, insegna Chimica e Fisica applicata al Politecnico di Milano e, prima di analizzare nel merito il decalogo sulle buone pratiche contro lo smog del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, precisa: «La situazione di questi giorni ci impressiona molto, anche se è migliorata negli anni grazie all’impiego di combustibili senza impurità quali lo zolfo e l’uso delle marmitte catalitiche. Certo per non avere inquinamento occorrerebbe fermare le auto e produrre zero emissioni: un problema che da tecnico diventa politico. Ciò non toglie che si debba migliorare. Dunque ogni tentativo è benvenuto».
1 Abbassare il riscaldamento
Per il professor Carrà è positiva l’idea di ridurre di due gradi la temperatura del riscaldamento. «Non so quanto la gente sia d’accordo», dice, sorridendo. «Ma meno combustibile è uguale a meno particelle. Anche se occorre tenere conto delle fluttuazioni. Sono misure che per avere effetti vanno prese per periodi lunghi. Come lo stop delle automobili: mezza giornata non fa nulla», assicura.
2 Ridurre la velocità
«Qui si può discutere molto», evidenzia l’accademico dei Lincei. Perché? «Perché noi dobbiamo tenere conto del fatto che le auto sono quelle che abbiamo. E siccome sono fatte per andare a una velocità più alta la misura potrebbe non ottenere l’effetto voluto. O addirittura essere controproducente. I motori non si possono calibrare. Pensiamo una Ferrari a 30 all’ora, ma non solo quella. Sarebbe costretta a tenere alto il motore ugualmente e dovrebbe cambiare la marcia. Finendo per produrre maggiori emissioni». Il ministero pensa in prospettiva a una maggiore fluidificazione del traffico. «Insomma – avverte Carrà – occorre tenere conto della complessità di questi problemi».
3 Biglietti scontati
«Benissimo – plaude il professore – occorre favorire al massimo la possibilità di prendere i mezzi pubblici. Naturalmente bisogna averli. Io vivo a Milano e sono soddisfatto. A Roma, ad esempio, mi sembra ce ne siamo un po’ meno».
4 Bus a bassa emissione
«Ottima decisione – secondo Carrà – quella di mettere a disposizione fondi per l’acquisto di mezzi pubblici meno inquinanti».
5 Più ricariche per auto elettriche
Il ministro dell’Ambiente promette un maggior numero di centraline per la ricarica di auto elettriche. L’esperto di problematiche energetiche è favorevole: «È positivo. I mezzi elettrici sarebbero l’ideale. Ma purtroppo non sono ancora decollati perché c’è il problema delle batterie ingombranti e delle prestazioni minori. Stiamo studiando batterie al litio, nate per i computer, ma ancora non sono di scala. Mentre i motori ibridi, che usano la benzina per caricare la batteria, in città hanno dei vantaggi. Potrebbero usarli con maggiore diffusione sui mezzi pubblici».
6 Efficientamento energetico
Nel decalogo anche incentivi all’efficientamento energetico pubblico e privato. Il profes sore approva totalmente: «Questa è la strada maestra. Assolutamente da perseguire a 360 gradi. Basti pensare che di tutta l’energia che viene prodotta ben il 50 per cento va sciupato. In quella direzione c’è molto da fare». Ma, da tecnico, avverte: «Attenzione però che l’efficientamento richiede cultura. Va fatto con un certo criterio. So che vengono messi a disposizione per questo obiettivo dei quattrini. Va tutto bene. Purché siano spesi in modo adeguato, affidandosi a chi abbia la preparazione e le capacità tecniche adeguate».
7 Via le auto Euro 3
«Il rinnovo del parco auto, come quello dei mezzi pubblici, è senz’altro positivo», spiega l’accademico dei Lincei. Si è ritenuto di incentivare alla rottamazione, oltre agli Euro 1 e 2, anche le auto Euro 3 a benzina. Bisogna rottamare anche le Euro 3 diesel? «Quello del diesel è un grosso problema. È un motore che brucia meno CO2, e quindi va bene contro il riscaldamento globale. Ma va a temperatura un po’ più alta e quindi produce più particelle carboniose.
Da lì nasce la questione dei motori Volkswagen. Erano riusciti a fare un motore vantaggioso ai fini della riduzione del riscaldamento globale e dell’economia. Ma c’è questo aumento delle particelle sottili. Poi hanno anche imbrogliato. «L’obiettivo – dice – è cercare di produrre motori che consumino meno benzina e quindi meno emissioni inquinanti. Ma questo comporta il costo delle ricerche e delle auto».
8 Più piste ciclabili
Per il professor Carrà sono positive anche le misure destinate a incentivare le piste ciclabili: «Visto che l’importante è prendere l’auto il meno possibile».
9 Divieto di bruciare legna
Nel decalogo del ministro si raccomanda di non bruciare biomasse. È d’accordo? «Certo. Significa bruciare legno o sostanze vegetali. Il punto è che chi lo fa tenta di risparmiare soldi. Bisogna trovare il modo di aiutarlo ad evitare. Anche se non mi sembra particolarmente determinante».
10 Verde pubblico
Incentivare il verde pubblico? Il professore sorride ancora: «Con lo smog non c’entra nulla. C’entra con il riscaldamento globale ed è bello. Siamo tutti d’accordo ad averne di più. Ma l’ideale sarebbe vietare i centri storici alle auto».